Economia

A21: gli azionisti aspettano i dividendi, nubi da codice appalti sui lavoratori di Gavio

Gli enti locali attendono con ansia la ripartizione dei 30 milioni di utili arretrati che Autostrade Centropadane deve ai suoi azionisti; circa 1,5 milioni spettano al Comune e un po’ meno di 4 alla Provincia di Cremona: in entrambi i casi denaro quanto mai necessario per opere e investimenti alle pubbliche amministrazioni. Ma ora che il passaggio di consegne tra vecchio e nuovo concessionario (la società del gruppo Gavio Autovia Padana spa) si sta avvicinando, nuove nubi si addensano su un altro versante, quello occupazionale. Circa 200 i dipendenti di Centropadane, tratta Brescia – Piacenza, ma ben 2044 quelli che fanno capo alle varie società del gruppo in Italia: per loro si profila la prospettiva del licenziamento, dal momento che il Codice degli appalti non consente che un concessionario autostradale assegni lavori senza gara, ad una società del suo stesso gruppo: o meglio ciò è consentito fino alla misura massima del 20%. Se la norma non venisse modificata, sarebbero guai per questi lavoratori: una situazione ben nota ai sindacati della provincia di Alessandria, che già due anni fa avevano dato vita ad una mobilitazione culminata con una manifestazione a Tortona che vide in corteo tra i 600 e gli 800 lavoratori. “A quel punto – riferisce il quotidiano la Stampa – erano cominciati gli incontri, in particolare al ministero dei Trasporti, con Delrio che s’impegnava a recepire le richieste: escludere dall’obbligo di gara la manutenzione ordinaria e la progettazione, consentire il passaggio dei dipendenti in esubero in altre ditte del gruppo (da Itinera alla Satap che gestisce la Torino-Piacenza, ad esempio). Ma nei vari meandri parlamentari le modifiche si sono «perse», i decreti attuativi sono arrivati, mancano solo le linee guida dell’Anticorruzione di Cantone, che qualche modifica potrebbero portarla, ma quando? 
 
“Il gruppo Gavio – continua l’articolo della Stampa –  è deciso ad andare avanti con la procedura. Così in settimana i sindacati di categoria di Cgil, Cisl, Uil hanno incontrato prima i parlamentari della provincia a Tortona, poi l’azienda, infine ieri si sono riuniti a Roma per decidere il da farsi. Prima mossa: aprile un tavolo di confronto, ma non più con Delrio, bensì con il ministro dello sviluppo economico, Calenda. Quindi indire assemblee e arrivare allo sciopero: ne sono stati proclamati due, per il 10 e il 14 luglio, a livello nazionale ma con modalità interregionali. Il Piemonte e la Liguria sciopereranno insieme, con due manifestazioni: quella piemontese probabilmente in provincia, forse di nuovo a Tortona.  
 
‘La situazione è drammatica. Stanno destrutturando un sistema che funziona’ dice Rocco Politi, segretario provinciale Fillea. Il sistema funziona sì, ma all’italiana: è di fatto «chiuso», impossibile accedervi per un concorrente in quanto si basa sul fatto che le concessioni autostradali (definite un «bancomat» vista la certezza degli incassi) sono date e prorogate da tempo immemorabile senza bando di gara”.

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