Nuovo centrosinistra, ecco il manifesto e i primi firmatari
“Unire la sinistra per un’alleanza democratica e progressista di alternativa”, si legge all’inizio del Manifesto del Nuovo Centrosinistra. Un manifesto sottoscritto già da numerosi esponenti politici del locali, da Paolo Bodini a Marco Pezzoni. Nell’elenco questi i nomi: Annamaria Abbate, Fabio Abeni, Daniele Aglio, Marta Andreola, Michele Arisi, Fabrizio Aroldi, Giuseppe Azzoni, Paolo Balzari, Massimo Balzarini, Gianfranco Berneri, Maurizio Bertolaso, Donata Bertoletti, Mauro Bettoni, Duilio Bianchi, Giovanna Bianchini, Paolo Bodini, Fabrizio Bollori, Franco Bordo, Adriano Bruneri, Emanuele Coti Zelati, Licio D’Avossa, Anna Del Barba, Domenico Ferrari, Giovanni Fusar Poli, Giorgio Galli, Attilio Galmozzi, Francesco Ghelfi, Anna Grimaldi, Giordana Grioni, Simona Mele, Vincenzo Montuori, Maria Grazia Negri, Palmiro Omo, Tiziano Percudani, Davide Persico, Bruna Petrini, Marco Pezzoni, Giorgio Ravelli, Pierluigi Rotelli, Paola Ruggeri, Alessandro Sala, Fabio Simeti, Serenella Taraschi, Giorgio Toscani, Mirko Toscani, Gianni Zelioli, Rossella Zelioli.
“E’ urgente dare vita ad una novità politica in chiara discontinuità con la situazione presente. Non possiamo assistere passivamente a ritorni al passato e al consolidarsi di pure logiche di mantenimento del potere, come sarebbe lo scivolamento verso le larghe intese tra Renzi e Berlusconi”, si legge. “Di fronte ad una situazione sociale ed economica tuttora in grande sofferenza, di fronte alla precarizzazione del lavoro e dei diritti delle nuove generazioni, di fronte all’aggravarsi delle disuguaglianze e delle nuove povertà, non possiamo permettere che le prossime Leggi di Stabilità facciano pagare il costo della crisi sempre ai soliti”.
Il nuovo “cantiere delle idee” nasce “con lo spirito del nuovo Ulivo, consapevoli che il nuovo Ulivo non c’è ancora e che non può essere il prodotto di un semplice assemblaggio di sigle, proprio perché il formidabile potenziale accumulato nel decennio prodiano è stato poi sprecato da plebiscitarismi, conformismi e trasformismi vari. Condividiamo la prospettiva di un centrosinistra nuovo anche alternativo al PD, nel caso il PD scegliesse l’autosufficienza e una collocazione neo-moderata per allearsi con Berlusconi. Ma se il PD vorrà riscoprire il valore strategico delle alleanze di centrosinistra ad ogni livello, locale, regionale e nazionale, sarà ovviamente nostro importante interlocutore. Per noi la ”coerenza” di comportamento nella scelta delle alleanze nei territori e nel Parlamento è un fatto altamente positivo”.
“Per rendere credibile questa prospettiva avanzata sia da Articolo 1 Movimento Democratici e Progressisti sia dal Campo Progressista di Giuliano Pisapia – si legge ancora – occorre che il progetto poggi su un Programma condiviso dai forti contenuti sociali e da una visione e soluzione radicale dei problemi ambientali. Occorre che il confronto sia aperto a tutti quei cittadini e a tutte quelle forze culturali, sociali e politiche che si sentono e si dicono di sinistra, come “Possibile” di Pippo Civati e come Sinistra Italiana, senza escludere altri che vogliano contribuire a questo progetto che pensiamo inclusivo. Nel rispetto delle reciproche autonomie, riteniamo indispensabile il confronto con i sindacati, con il movimento delle donne, con gli ordini professionali, con le associazioni ambientaliste e del volontariato sociale, con gli immigrati e le loro associazioni culturali e religiose, con gli organismi di tutela dei consumatori. Di più. Proponiamo che gli attori principali si incontrino per federarsi su un piede di parità, lavorino con eguale titolarità alla definizione di un programma coraggioso e di un progetto politico nuovo, in stretto contatto con i territori e senza rivendicare primogeniture. Ancora di più. Chiediamo a tutti gli attori interessati di sentire la responsabilità del momento storico che stiamo vivendo: la possibilità in Italia di unire finalmente una sinistra alternativa capace di governo e non solo di testimonianza.