Rivoluzione 'napolionica' nelle parrocchie, nasce la maxi aggregazione del centro
Un inatteso vastissimo rimescolamento di parroci e vicari, il futuro delle unità pastorali con l’aggregazione di paesi e di parrocchie in città (Cattedrale con Sant’Imerio e San Pietro, Sant’Agostino con Sant’Agata e sant’Ilario), un riassetto totale delle zone pastorale della nostra vasta diocesi che passano da 11 a 5 con nomine dei nuovi vicari zonali. Una revisione probabilmente necessaria ma che stravolge completamente, nelle aggregazioni, la storia, la tradizione e la collaborazione ecclesiale tra i paesi. La rivoluzione di monsignor Antonio Napolioni ha una improvvisa accelerata dopo le prime mosse dello scorso anno. Ieri, domenica, sul sito della diocesi e con annunci nelle tante chiese coinvolte durante la messa, la seconda fase dei cambiamenti. Il vescovo Antonio aveva preannunciato, nelle sue linee pastorali, l’intenzione di realizzare un autentico discernimento sul territorio. Dallo scorso settembre è stata al lavoro la commissione permanente per la costituzione delle Unità Pastorali presieduta dal Vescovo. I lavori sono finiti e quindi alcune delle conclusioni sono diventate operative .
“Ora, ricevuto l’unanime parere favorevole del Consiglio Presbiterale e sentito il Consiglio Pastorale diocesano, – si legge nella nota del vescovo Napolioni – sono giunto alla determinazione che si possa procedere, con serenità e fiducia, alla modifica dell’attuale assetto territoriale con la nuova configurazione di cinque zone pastorali. Affinché si possa iniziare il nuovo anno pastorale 2017-2018 impostando in modo concreto la vita pastorale della diocesi nella prospettiva del nuovo assetto territoriale”.
CREMONA CITTA’: SI CAMBIA ANCORA – A far più rumore è comunque il vasto giro di nomine volute dal vescovo Napolioni anche per il numero cospicuo di rinunce da parte di alcuni sacerdoti per ragioni di età o di salute. Ricordiamo che la diocesi in 25 anni ha perso 100 preti e 700 religiosi.
Dalle nomine rese pubbliche con apposito decreto vescovile emerge chiaramente l’intenzione di rivoluzionare completamente l’assetto della diocesi, per ragioni pastorali e storiche nonché per la sempre maggiore difficoltà di avere a disposizione sacerdoti come accadeva in passato. Tra qualche mese le scelte saranno ancora più evidenti, attraverso un apposito documento in via di elaborazione, ma già ieri monsignor Napolioni ha dato avvio al giro di vite frutto di “ripetuti colloqui, miei e dei miei collaboratori, con i membri del presbiterio e talvolta con espressioni significative delle diverse comunità – ha dichiarato il vescovo – hanno permesso di acquisire gli elementi utili a prendere le decisioni più adeguate al bene di tutti. La logica di alcune scelte apparirà ancor più chiaramente quando, nei prossimi mesi, si definiranno le Unità pastorali da avviare nel futuro prossimo, e si nomineranno i moderatori di ognuna di esse”.
Innanzitutto la città. Cremona non sarà più, dal punto di vista ecclesiale quella che abbiamo vissuto finora. La Cattedrale di Cremona, San Pietro e Sant’Imerio formeranno un’unica unità pastorale con servizi comuni, celebrazioni coordinate e attività in oratorio comuni. Quindi da ieri si è cominciato a lavorare su questo tema. Il parroco di Sant’Imerio, don Giuseppe Nevi, diventa parroco di Soncino, Casaletto di Sopra, Melotta e Isengo sostituendo il parroco che ha lasciato per età. Al suo posto a Sant’Imerio don Antonio Bandirali finora parroco a Casalmorano. Il vicario di Sant’Imerio amplierà la sua attività anche a San Pietro e in Cattedrale. L’oratorio “Pei Nostri Fanciulli” perderà il vicario don Roberto Musa che diventerà parroco di San Daniele Po. Sempre in città la parrocchia di Sant’Agostino, già aggregata a San Pietro, andrà con Sant’Agata e Sant’Ilario a costituire la nuova Unità parrocchiale e nel frattempo avrà un amministratore in don Mario Binotto, parroco di San Giovanni in Croce. Lascia Sant’Agostino anche don Giuseppe Ferri che diventerà parroco a Brignano Gera d’Adda.
Cambi anche a Casalmaggiore dove il parroco don Cesare Nisoli va a dirigere il santuario di Caravaggio e al suo posto arriva don Claudio Rubagotti finora parroco a Persico e Dosimo. A Bozzolo, dove don Giovanni Maccalli ha rinunciato per motivi d’età e al suo posto andrà don Luigi Pisani finora parroco di Rivarolo del R,e dove arriverà invece don Giuseppe Allevi lasciando a don Paolo Ardemagni la parrocchia di Robecco d’Oglio. Don Alessandro Cappelletti lascerà Dosolo per Cassano.