Cultura

Patty Smith al Ponchielli, emozione fuori dal tempo

foto Sessa

Anfibi neri ai piedi, una tazza di tisana in mano e quella folta chioma di capelli che contribuisce all’aura di “sacerdotessa” con cui è conosciuta. Patti Smith ha solcato il palcoscenico del Ponchielli accolta da un pubblico in trepidante attesa da quel 2009 quando la rocker si era esibita all’Arena Giardino; gli applausi del teatro sold out provengono da più generazioni per un’artista che è sulle scene dagli anni Settanta.
Le note di Wing aprono il concerto fra suoni acustici e luci soffuse, seguite da Ghost Dance per poi passare alle citazioni dei grandi della musica internazionale: Bob Dylan, Bruce Springsteen, Elvis Presley. Il viaggio nei successi quali Because the night ha scaldato i fan, che spesso si sono alzati in piedi a rendere tributo a un’icona amata e discussa, influente e idealista.
Patti Smith ha sorriso ringraziando l’Italia per l’affetto dimostrato e lo ha ricambiato con sette date live nella penisola, fra cui Cremona dove il brano Grateful -che dà il titolo al tour- è stato dedicato al chitarrista Jerry Garcia. Se sotto il profilo tecnico si è rilevata qualche sbavatura, sotto quello umano l’artista di Chicago classe ’46 non ha disatteso le aspettative e soprattutto ha mostrato di avere ancora oggi una voce incredibile che le ha permesso di cantare People have the power con il carisma di sempre.

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