Cronaca

Piano degli investimenti dell'Ospedale: dalla Regione oltre 4 milioni di euro

L'Ospedale di Cremona e il direttore Rossi

Quattro milioni e 263mila euro per il Piano degli investimenti dell’Ospedale di Cremona: questo quanto assegnato dalla Regione al nosocomio locale, a fronte di un piano da oltre 20 milioni. “Naturalmente era chiaro che non avrebbero potuto soddifare tutte le nostre richieste, e sono convinto che questo sia un contributo importante” commenta il direttore Camillo Rossi. “L’obiettivo strategico del nostro piano è quello di facilitare il lavoro di cura”.

Nello specifico il finanziamento servirà a realizzare: un nuovo Presidio Ospedaliero Territoriale a Cremona, dedicato ai pazienti cronici; l’implementazione della piattaforma dei sistemi informativi attraverso strumenti innovativi (come ad esempio la cartella clinica informatizzata); l’acquisizione di nuove apparecchiature (risonanza magnetica, TC e mammografo)”.

“Fondamentale il progetto dell’innovazione dei sistemi informativi (finanziato per 1.915.400 euro)” sottolinea Rossi. “Vogliamo realizzare un portale clinico che consenta di caricare i dati del paziente e averli sempre a disposizione”. Il completamento informativo della Piattaforma di presa in carico è uno strumento che permette ai clinici ed agli operatori sanitari di avere sempre a disposizione, in tempo reale, le informazioni necessarie per gestire in modo appropriato il percorso di diagnosi e cura del paziente, che avviene all’interno dei diversi presidi ospedalieri e sul territorio. Esempio emblematico è la gestione informatizzata della cartella clinica.

“E’ uno strumento indispensabile per la gestione dei malati, e soprattutto delle migliaia di cronicità presenti sul territorio cremonese. Sono molto soddisfatto di questo grande passo avanti, anche se ci attende un lavoro molto impegnativo”.

Altro elemento fondamentale è il finanziamento di un nuovo Pot (Presidio ospedaliero territoriale), finanziato per 372.000 euro. La struttura, che sarà collocata nel piano terra del padiglione 8 del presidio ospedaliero di Cremona (piano terra – ex Riabilitazione specialistica), contiene 23 posti letto dedicati ai pazienti cronici.

“Esso rappresenta un’offerta alternativa all’ospedale per prestazioni residenziali, ambulatoriali e domiciliari a bassa/media intensità” spiega Rossi. “L’auspicio è che la medicina di base aderisca al progetto, seguendo i propri pazienti direttamente nella struttura”. La sua collocazione, all’interno del presidio ospedaliero di Cremona, risulta particolarmente opportuna e importante per facilitare l’integrazione e la continuità dei percorsi.

Il Pot rappresenta una modalità intermedia, tra domicilio e degenza. Un ambiente protetto in cui i pazienti cronici, affetti da postumi di un evento acuto o da uno scompenso non complesso della loro patologia cronica (che provengono da un reparto per acuti o dal domicilio) sono presi in carico con un piano finalizzato ad obiettivi specifici.

Questa struttura prevede dimissioni protette: una equipe di Continuità Assistenziale (composta da operatori ospedalieri e territoriali, sanitari e sociali) opera in sinergia con i reparti di ricovero e i medici di medicina generale, per una valutazione multidimensionale, per definire e strutturare un percorso (domiciliare, ambulatoriale o residenziale) personalizzato per ogni paziente.

Ci sarà un collegamento diretto con ambulatori specialistici e diagnostici: la collocazione all’interno del presidio ospedaliero di Cremona facilita l’esecuzione delle prestazioni richieste dal medico di medicina generale, organizzate e monitorate dal Centro Servizi, in un’ottica di semplificazione per il paziente.

Ultimo intervento finanziato, ma non meno importante, il rinnovo del parco attrezzature dell’ospedale, con 1.975.700 euro. “Questo finanziamento consente all’Asst di Cremona di acquisire nuove apparecchiature in sostituzione di apparecchiature tutt’ora funzionanti, ma obsolete per usura. Apparecchiature che implementano la dotazione organica delle Aree Strategiche di sviluppo aziendale quali: Cancer Center e Hub cerebrovascolare” commenta Rossi.

In particolare verranno acquistati: un mammografo, completo di stereotassi e tomo sintesi (225.700 euro); un tomografo computerizzato: almeno 64 strati, in grado di eseguire scansioni e ricostruzioni 2D e 3D di ogni distretto corporeo ad esclusione del cuore, completo di workstation (550.000 euro); una risonanza magnetica: almeno 1,5 tesla in grado di eseguire scansioni e ricostruzioni 2D e 3D di ogni distretto corporeo, completa di workstation e di tutti gli impianti necessari (1.200.000 euro).

LaBos

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