Cultura

Aires Tango in auditorium, suoni latini per il secondo concerto di Cremonajazz

foto Sessa

Luci blu elettrico in auditorium e un silenzio saturo di pathos hanno accolto Javier Girotto e i suoi Aires Tango nel secondo concerto di “Cremona Jazz”, la rassegna a cura di Unomedia che domenica 7 maggio al Museo del Violino ha sfiorato il tutto esaurito.
La serata si è accesa sulle note dei brani scritti da Girotto, come Gatos che – spiega l’artista- «è un omaggio sia ai meravigliosi animali, sia al felino per eccellenza ossia Gato Barbieri». Fra un pezzo che ripercorre le Origini e i Racconti in fuga, il sassofonista ha posato lo strumento per dialogare con il pubblico, passando da una battuta ironica su Bach a un plauso all’acustica della sala.
Al centro dell’ovale ha fatto quindi il suo ingresso Ralph Towner, storico componente degli “Oregon” con cui il quartetto ha inciso lo scorso anno il disco Duende, termine che indica un potere misterioso intraducibile con una sola parola, ma del quale il poeta García Lorca ha asserito: «Il duende non sta nella gola, sale interiormente dalla pianta dei piedi». Un po’ come gli assoli di chitarra di ieri, riverberati dal legno.
Andaluso classe ’65, Girotto ha intrapreso la carriera musicale in Italia sulle orme della famiglia di origini pugliesi. Si è avvicinato al jazz in connubio con le risonanze argentine e ha fondato gli Aires Tango: Alessandro Gwis al pianoforte, Marco Siniscalco al basso e Michele Rabbia alla batteria e percussioni. Un quartetto dall’esperienza ventennale e dall’energia inesauribile.

Federica Priori

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...