Piscine, una delle società escluse dalla gara potrebbe ricorrere al Tar
Tempo pochi giorni e in Comune arriverà una comunicazione da parte di Sporting Club Verona, con la richiesta di poter essere riammessi al bando di gara delle piscine comunali, dopo l’esclusione con l’apertura delle buste il 26 aprile. A seconda della risposta del Comune, la società potrebbe ricorrere al Tar. Ad annunciare le future mosse della società veronese esclusa dal bando insieme all’altra partecipante, la Virtus Buonconvento di Siena, è stato l’amministratore Alessandro Ortelli. Molta la fretta di chiudere la vicenda delle piscine, è questo il pensiero di tanti. La decisione di escludere Sporting Club Verona è legata alla mancanza dell’impegno del fidejussore a rilasciare garanzia definitiva in caso di successiva aggiudicazione. Da casi che si sono verificati anche in passato, la garanzia avrebbe potuto essere presentata anche qualche giorno dopo, prima dell’apertura delle altre due buste, la tecnica e l’offerta economica. Ma la commissione del Comune ha ritenuto di far finire lì la corsa di Sporting Club Verona. Così come quella della Virtus Buonconvento, la società senese, anche lei non ammessa perchè la documentazione prodotta era carente oltre che di garanzia provvisoria e dell’impegno del fidejussore a rilasciare garanzia definitiva in caso di successiva aggiudicazione.
A differenza di Sport Management, la società tanto criticata ma soprattutto temuta dalle società canottieri, visto che si tratta di una società che a sua volta gestisce delle squadre sportive e che quindi diventerebbe diretta concorrente delle canottieri e lascerebbe poco spazio per gli allenamenti alle altre società sportive. Lo Sporting Club Verona, con fatturato annuo di circa 1milione 800mila euro, gestisce sei impianti: due a Verona, uno a Vercelli, uno a Bergamo, uno a Milano e uno a Lodi e ha squadre solo dilettantistiche.
Silvia Galli