Treni lumaca per Mi? Malvezzi: 'Basta falsi allarmismi, il Pd strumentalizza i pendolari'
“Si avvicina la scadenza elettorale per il rinnovo del Consiglio Regionale e gli esponenti del PD, preoccupati per i sondaggi che li condannano ad una eterna minoranza in Lombardia, creano inutili e pericolosi allarmismi strumentalizzando i lavoratori che ogni giorno utilizzano il treno per recarsi al lavoro. Soliti protagonisti, solita superficialità, solita disinformazione”. Così commenta il consigliere Carlo Malvezzi, la notizia di presunti rallentamenti sui tragitti ferroviari per Milano. In particolare, Malvezzi ricostruisce i reali contorni della vicenda dopo aver interloquito direttamente con i massimi dirigenti di RFI, di Trenord e di Regione Lombardia.
“L’Agenzia Nazionale per la sicurezza ferroviaria (organismo nazionale di recente costituzione) ha predisposto una circolare che contiene indicazioni tecniche per rendere più sicura la circolazione dei treni su tutta la rete nazionale, compresa quella lombarda. In questo documento – precisa l’esponente regionale – si richiede ai proprietari della rete ferroviaria di prevedere rallentamenti in corrispondenza di passaggi a livello privati. Tali indicazioni sono rivolte essenzialmente ad RFI (Rete Ferroviaria Italiana) proprietaria della rete ferroviaria nazionale e società responsabile di tutti gli armamenti presenti sulla stessa. RFI ha avviato un’interlocuzione con l’Agenzia Nazionale per la sicurezza per valutare come, dove e quando attuare le misure proposte, interlocuzione che ad oggi non risulta conclusa. Si tratta di complesse analisi e valutazioni che competono ai tecnici di RFI e all’Agenzia Nazionale per la sicurezza”.
Malvezzi puntualizza tuttavia che “a Trenord, titolare della gestione del servizio di trasporto ferroviario regionale, non è giunta alcuna comunicazione a riguardo da parte di RFI, tanto è vero che l’orario estivo, che entrerà in funzione nel prossimo mese di giugno, non prevede alcun allungamento dei tempi di percorrenza, e che per i pendolari non vi sono cambiamenti all’orizzonte”.
Il consigliere regionale così conclude: “Questa vicenda, tipico esempio della cattiva politica, documenta alcune evidenze: creando inutili e pericolosi allarmismi si mina il rapporto di credibilità tra i cittadini e le istituzioni; Trenord non ha mancato nel suo dovere di informare i propri clienti perché ad oggi non c’è nessuna novità da comunicare; strumentalizzare i lavoratori pendolari facendo disinformazione per cercare di lucrare qualche voto è squallido e politicamente inaccettabile; gettare ingiustamente discredito su un operatore di trasporto ferroviario pubblico, solo perché legato a Regione Lombardia, con il rischio di riorientare utenti verso il trasporto su gomma, comporta gravi responsabilità sociali ed economiche; i cosiddetti “comitati dei pendolari” dovrebbero tenere una salutare distanza dalla politica, diversamente ne diventano strumento da utilizzare a piacimento; il personale politico del PD, vero regista di questa pessima sortita, documenta ancora una volta di non avere statura, competenze e senso istituzionale per assumere ruoli di governo in Lombardia”.