Cremonese fa sesso a Pc con un trans, ma viene derubato L'imputato: 'Non sono io'
Nel febbraio del 2014 sulla Caorsana, a Piacenza, un 41enne della provincia di Cremona si era intrattenuto in auto con una prostituta pensando si trattasse di una donna. In realtà era un trans che gli aveva detto di chiamarsi Camilla. Dopo aver pattuito il prezzo della prestazione, 30 euro, la coppia aveva cominciato a far sesso. Poi, improvvisamente, la prostituta si era seduta sulle gambe del cliente che da lì aveva scoperto che c’era “qualcosa di troppo”. In un attimo il trans era uscito dall’auto, correndo in direzione di un’altra macchina sulla quale era salito, dileguandosi con il portafoglio del cremonese contenente 60 euro e con il telefono cellulare. Quando l’automobilista si era accorto di essere stato derubato, aveva sporto denuncia di furto presso i carabinieri. Successivamente l’autore del furto era stato identificato e oggi è a processo con l’accusa di furto con destrezza. Ma in aula l’imputato in questione, nome d’arte Michelle, 35 anni, brasiliana, dice con veemenza di non aver mai visto il 41enne cremonese e sostiene fermamente che ci sia stato uno scambio di persona. La vittima, invece, lo ha riconosciuto. L’udienza è stata aggiornata. Nel processo, l’imputato, detenuto a Rimini per resistenza, è difeso dall’avvocato Paola Piccoli, mentre il cremonese è assistito dall’avvocato Gabriele Fornasari.