Cronaca

Agguati a tifosi della Cremonese, denunciati due neonazisti piacentini

La Polizia  ha denunciato due giovani skinheads piacentini, tifosi ultras del Piacenza calcio e militanti dell’area di estrema destra, perché ritenuti responsabili di lesioni e danneggiamento ai danni di alcuni tifosi cremonesi.

La denuncia, nell’ambito di una attività d’indagine, è partita nella mattinata del 31 marzo per un 29enne e un 30enne.

Le indagini, ha spiegato in conferenza stampa il vicequestore aggiunto Angelo Lonardo, sono partite da un’aggressione avvenuta l’11 settembre nei confronti di cinque giovani ultras cremonesi di ritorno dalla trasferta Pro Piacenza – Cremonese, al Foro Boario di Cremona. In tale circostanza l’agguato, facilitato anche dall’oscurità e dal luogo particolarmente isolato, si è concluso con il ferimento di due giovani locali e la fuga degli aggressori.

Il secondo episodio si è verificato la sera dell’8 dicembre scorso, quando, approfittando di una fittissima nebbia presente a Cremona, i due giovani piacentini secondo le indagini hanno aggredito due tifosi della Cremonese, in questa occasione di ritorno dalla trasferta Lucchese – Cremonese, ancora una volta al Foro Boario provocando il danneggiamento della loro autovettura.

Le indagini, svolte dalla Digos di Cremona, si sono rivolte verso alcuni soggetti di estrema destra della tifoseria piacentina. La prima aggressione ha anticipato di pochi giorni il derby Cremonese-Piacenza. Le aggressioni, accomunate per modalità, sono state messe in atto da due uomini, pare con un terzo complice in attesa in auto. Dalla tipologia dell’auto descritta si è arrivati al 29enne e al 30enne, con precedenti contro la persona compatibili con le aggressioni. Sono state eseguite perquisizioni domiciliari a Piacenza, svolte con la collaborazione della Digos di Piacenza, a carico degli indagati, nel corso delle quali è stato sequestrato materiale riferibile a movimenti e gruppi dell’estrema destra: due copie del Mein Kampf, sciarpe, drappi con la riproduzione delle frasi “boia chi molla” e “dux”, nonché materiale informatico su cui sono in corso accertamenti. In particolare presso l’abitazione di uno degli indagati è stato rinvenuto un manganello telescopico compatibile con la descrizione di vittime di aggressione. Al vaglio il possesso degli oggetti sequestrati, fra cui materiale pirotecnico.

 

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