Cronaca

Il mistero di Fausto e Iaio e la pista cremonese, martedì il film al Chaplin

Le dichiarazioni di Massimo Carminati al processo di “Roma capitale”, “Sono un fascista degli anni Settanta” e il saluto romano  sono suonati come una beffa per chi da tanti anni sta continuamente cercando di dare risposte all’omicidio di due ragazzi diciottenni, Fausto e Iaio, uccisi sulla porta del Centro Sociale Leoncavallo di Milano.

Daniele Biacchessi, giornalista e scrittore, il giudice Guido Salvini, le famiglie dei ragazzi, alcuni giornalisti sono tra coloro che da anni stanno cercando la verità per quelle due tragiche morti avvenute il 18 marzo 1978 in via Mancinelli. C’è una pista per quell’omicidio che porta a Cremona, in un intreccio terribile tra la malavita e l’estrema destra. Dalla città del Torrazzo potrebbe essere partito il commando che fece fuoco sui due diciottenni due giorni dopo il rapimento di Aldo Moro. Massimo Carminati, “er cecato” già in contatto con la banda della Magliana venne indiziato del duplice omicidio insieme a neofascisti romani: Claudio Bracci, Mario Corsi, Guido Zappavigna. Molti pesanti indizi sul commando e sulle coperture cremonesi ma nel 2000 il procedimento venne chiuso dal giudice Forleo per la mancanza di prove certe.

Martedì alle 21, a cura dell’Arci, sarà proiettato al cinema Chaplin il film “Il sogno di Fausto e Iaio” scritto e diretto da Daniele Biacchessi. Il film racconta, attraverso varie tecniche narrative, l’enorme emozione per quelle morti giovani, premature, innaturali. Il film ricostruisce sia le indagini ufficiali che quelle parallele. Non mancano ovviamente riferimenti alla pista cremonese.

© Riproduzione riservata
Tag
Caricamento prossimi articoli in corso...