Cronaca

Tamoil, entro il 2017 lo smantellamento impianti Incontro Comune-Radicali

Incontro tecnico, questa mattina in Comune, tra i Radicali cremonesi, l’amministrazione comunale e i tecnici dell’Arpa, in merito all’inquinamento Tamoil. Come preannunciato dai Radicali nella lettera inviata al sindaco lo scorso dicembre, la richiesta è di “rivedere gli obiettivi di bonifica ed in particolare i Punti di Conformità, i punti cioè in cui si debbono rispettare i limiti imposti dalla legge (350 ug/l idroc. Tot)” superando al tempo stesso la determina con cui il Comune (amministrazione Perri) aveva approvato il progetto di Miso, messa in sicurezza operativa delle aree interne. Un atto ritenuto insufficiente dai Radicali, dal momento che ha determinato la creazione di due diverse aree di intervento, una interna all’area della raffineria, l’altra esterna, “uno stratagemma – scrivevano al sindaco i Radicali – che  evidenzia un gap rispetto alla verità processuale e tecnica in quanto non impone alla società gli stessi obiettivi di bonifica definiti dall’allegato 1 del T.U. ambientale n.152/2006”.

Nell’incontro in Comune, gli esponenti Radicali Sergio Ravelli ed Ermanno de Rosa hanno evidenziato la contradditorietà insita nel procedimento amministrativo in atto, che vede Tamoil impegnata nel ripristino ambientale, ma senza l’ammissione di una sua responsabilità per l’inquinamento esterno. La verità processuale – hanno affermato Ravelli e De Rosa – ha accertato ben altre cose. Inoltre, la revisione della procedura amministrativa attualmente in vigore consentirebbe, secondo i Radicali, di migliorare le prestazioni degli impianti di bonifica e ridurre i tempi di risanamento. Presenti all’incontro, l’assessore all’Ambiente Alessia Manfredini, la dirigente Mara Pesaro, la responsabile bonifiche di Arpa  Beatrice Melillo e il geologo Gianni Porto, geologo nominato dalle parti civili nel processo Tamoil.

“Ho fatto presente – afferma Manfredini – che per introdurre delle varianti e rivedere modelli concettuali e progetti approvati nel 2011, servono delle motivazioni tecniche condivise da tutti i soggetti che a suo tempo firmarono gli accordi. Motivi tecnici che al momento non sussistono né per il Comune né per Arpa; inoltre si è ancora in attesa dell’ultimo grado nel processo penale, e nessuno degli enti sta mettendo in discussione i piani approvati”. E’ stato poi sottolineato da parte dell’amministrazione che nel corso degli anni la presenza degli inquinanti sotto monitoraggio in contraddittorio Arpa – Tamoil  è andata progressivamente calando. “Detto questo – afferma Manfredini –  piena disponibilità a rivedere il piano di monitoraggio e a analizzare nel merito dati e andamenti degli inquinanti.

“Con questa richiesta – continua l’assessore –  i Radicali hanno messo ancora una volta in discussione l’operato della giunta Perri, per i contenuti dell’accordo del 2011 (in cui Tamoil non si ammette responsabilità) ma anche per i procedimenti amministrativi che hanno permesso dopo l’analisi di rischio di separare i procedimenti, prevedendo ripristino per le aree esterne e bonifica per quelle interne. La sfida vera, dopo lo smantellamento degli impianti che ci auguriamo possa avere quanto prima, è rivedere la caratterizzazione di tutta l’area e lo stato delle matrici ambientali non escludendo interventi di bonifica e soprattutto coinvolgere la città sul futuro dell’area. Un futuro che si augura sia orientato verso l’economia circolare, e la sostenibilità ambientale”. Il termine ultimo per lo smantellamento impianti secondo il  decreto ministeriale è sempre più vicino: 31/12/2017.

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