Immigrazione clandestina, 9 condanne. Nella gang anche indiano di Robecco
Trasportavano su auto e furgoni loro connazionali indiani dalla bassa bresciana e dalla provincia di Cremona verso paesi esteri come la Francia, il Portogallo, la Germania e l’Austria. Poi tornavano in Italia per caricarne altri e accompagnarli oltre le frontiere. Ovviamente in cambio di denaro, tra i 250 e i 750 euro che ciascuno dei migranti doveva dare per il viaggio. Se qualcuno non stava alle regole, veniva pure malmenato. Dieci gli indiani arrestati l’anno scorso dalla squadra mobile di Brescia per aver condotto all’estero decine di connazionali. Ora sono arrivate le condanne. Nove sono stati processati con il rito abbreviato e condannati a pene che vanno da un minimo di due anni a un massimo di sette anni e due mesi, mentre il decimo componente della banda è stato rinviato a giudizio e andrà a dibattimento in aprile. Si tratta di Gurjeet Singh (detto ‘Jetta’), 30 anni, indiano residente a Robecco d’Oglio, già condannato lo scorso luglio sempre a Brescia a sei anni di carcere per per aver fornito le armi utilizzate per il duplice delitto di Francesco Seramondi e della moglie Giovanna Ferrari, freddati l’11 agosto del 2015 nella loro pizzeria da asporto nella prima periferia di Brescia, alla Mandolossa. Diversi i reati di cui il gruppo di indiani doveva rispondere: associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, incendio, rapina, estorsione, lesioni personali, detenzione e porto illegale di arma da sparo.