Cronaca

70enne derubato e trascinato con l'auto Preso rapinatore 'seriale'

Un truffatore e un rapinatore ‘seriale’ che ha messo a segno reati in quasi tutta Italia: dalla Liguria al Piemonte, dal Veneto al Friuli Venezia Giulia, fino alla Lombardia. A rintracciarlo e ad arrestarlo a Modena sono stati i carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Cremona. In arresto su ordinanza di custodia cautelare in carcere è finito Giovanni Bottone, 26enne residente ad Afragola, pluripregiudicato per reati specifici, con già alle spalle diverse condanne.

Bottone ha agito anche a Cremona. L’episodio risale alla tarda mattinata del 10 marzo scorso in via Lamo, in zona Porta Romana-via Giuseppina. La truffa messa in atto dal 26enne è degenerata in una vera e propria rapina. Vittima, un anziano di 70 anni al quale Bottone si era avvicinato spacciandosi per un conoscente. In mano aveva una cassetta di arance che voleva cedere all’anziano per pochi euro. ‘Dammi 10 o 20 euro e le arance sono tue’, gli aveva detto il pregiudicato. La vittima aveva accettato e aveva preso dalla tasca il portafoglio contenente 300 euro. A quel punto il malvivente glielo aveva strappato di mano, lanciandolo all’interno del suo furgone Doblò. Con l’anziano era iniziata un’accesa discussione. La vittima rivoleva indietro il bottino. Il 26enne era fuggito, ma era tornato indietro dopo essersi accorto di aver perso il cellulare. Il suo telefono lo aveva raccolto lo stesso anziano, che gli aveva intimato di restituirgli il denaro. A quel punto il malvivente aveva strappato dal collo del 70enne il suo cellulare, appeso ad una catenina. La vittima, però, era rimasta in possesso del telefono del 26enne. Poi la fuga, con l’anziano attaccato alla portiera del mezzo per evitare che il malvivente se ne potesse andare e trascinato per una cinquantina di metri, fino a quando era stato costretto a desistere. Quel gesto gli è costato ferite non di poco conto: una frattura al braccio guaribile in 40 giorni.

Le indagini si sono concluse con successo. Anche grazie al telefono del malvivente, i carabinieri sono riusciti ad arrivare alla sua identità. L’uomo è stato rintracciato a Modena. In suo possesso aveva ancora il cellulare della sua vittima che lo ha riconosciuto senza ombra di dubbio. Ora il 26enne, che deve rispondere di rapina aggravata e lesioni personali gravi, si trova rinchiuso nel carcere di Modena. Ad illustrare i particolari sono stati questa mattina il comandante provinciale dei carabinieri Cesare Lenti e il maggiore Livio Propato.

Sara Pizzorni

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