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Anac su Lgh-A2A, le reazioni Sindaco difende operazione, Critiche le opposizioni

Il parere negativo dell’Anac sulla fusione Lgh – A2A senza gara pubblica non smuove la sicurezza del sindaco Gianluca Galimberti e del presidente di Aem Massimo Siboni, per i quali quell’operazione andata in porto il 4 agosto 2016 è stata un’ottima scelta industriale. “Nei mesi scorsi – scrive il sindaco sul suo profilo Facebook –  abbiamo preso atto dei pareri positivi di Antitrust e Agcom, ora prendiamo atto del parere negativo dell’Anac rispetto a cui i legali dei soci Lgh faranno le opportune controdeduzioni. Eravamo e siamo convinti della bontà e dell’importanza della sostanza: questa operazione di partnership industriale Lgh-A2A significa lavoro, impresa, sviluppo e servizi a vantaggio di Cremona e del territorio. E su questo stiamo lavorando, proprio in queste settimane, per costruire piani industriali importanti, mantenere posti di lavoro, rilanciare progetti e occupazione. Questa è la sostanza. E questo a noi importa e resta e resterà come scelta di sviluppo della città e del territorio. Continuiamo a fare e lavorare per questo!”.

I PARERI DELLE MINORANZE –  Dal Movimento 5 Stelle era partito il ricorso all’Anac. “Noi avevano detto subito che non ci pareva chiara la procedura, e che avrebbe dovuto esserci una gara”, afferma la capogruppo in consiglio comunale Maria Lucia Lanfredi. “Va anche detto che per noi la priorità era ed è che i servizi pubblici gestiti rimanessero in mano pubblica, e con una gara questo non sarebbe stato assicurato. In occasione del passaggio consigliare della delibera sulla partnership Lgh – A2A, avevo regolato un biscotto al sindaco, non sapevo più come spiegare che quella non era la scelta giusta, mentre i consiglieri comunali di maggioranza la applaudivano. Mi pare che stia emergendo la sensazione che A2A non è poi quel ‘deus ex machina’ che sembrava prima, basta ricordare come si è espresso il consigliere Gagliardi del Pd nella commissione sull’illuminazione pubblica”, nell’ambito del confronto tra il progetto presentato da Lgh / A2A e da Citelum, risultato vincitore.

Chiede le dimissioni del sindaco il consigliere di Ncd Federico Fasani: “L’autorità nazionale anticorruzione pare abbia censurato il procedimento col quale LGH è stata svenduta ad A2A. Inutile dire che in più occasioni la minoranza aveva fatto notare che la procedura corretta, trasparente e in grado di garantire il migliore risultato per i Cittadini sarebbe stata la gara. Ma qursta amministrazione ha sponsorizzato a testa bassa l’operazione A2A dimenticando il chiasso di chiacchiere sulla trasparenza, sempre predicata e mai praticata, che da quasi tre anni dobbiamo sopportare.
Ma allora perchè sono stati spesi centinaia di migliaia di euro dei Cittadini in consulrnze (più di 600.000€ in due anni) per pagare avvocati ed esperti vari i quali avevano il compito di garantire correttezza, trasparenza e adeguatezza delle operazioni nell’interesse legittimo della nostra città?
Se come ha sempre detto il Professor Galimberti le operazioni AEM e A2A erano strettamente legate tra di loro, non c’era modo di intervenire per rendere inoppugnabile il processo nel suo complesso? Perchè non esigere trasparenza?
A ben vedere anche il modo con cui sono state affidate alcune consulenze (250.000€ ad Albion.srl) è stato giudicato da due tribunali amministrativi un percorso quantomeno “imperfetto”. Tutto torna, e tutto è inquadrabile in un contesto di scarsa trasparenza nel quale sembra esistere un progetto cinico che non deve essere cambiato anche a costo di incorrere in sanzioni e ricorsi a spese dei Cremonesi.
In soli tre anni sono stati combinati disastri irreversibili, non solo economici, e che segnano il futuro di Cremona. E’ una Amministrazione apparentemente autoreferenziale nella comunicazione ma sostanzialmente sottomessa a disegni politici calati dall’alto che non lasciano scampo alla nostra città. Intanto che Cremona viene privata del suo protagonismo territoriale ed usata come periferia dell’impero politico del PD, i nostri amministratori, privi di qualsiasi visione politica, cancellano i progetti ereditati ci distraggono disegnando labirinti per automobilisti e collezionano ricorsi e tirate d’orecchi dai tribunali.
Cremona si sta accartocciando definitivamente su se stessa, vessata da una visione ossessiva, ideologica e provinciale e si limita suo malgrado a comparire nelle vicende che suscitano l’interesse di soggetti sovraterritoriali solo per fare chiarezza in materia di anticorruzione, come sta succedendo oggi.
Cosa succederà? Semplice, i Cremonesi pagheranno la multa come è successo in altre occasioni, non ultima la multa di 200.000€ per il sottopasso di via Brescia”.

Molto duro Marcello Ventura (Fratelli d’Italia-An): “L’operazione resta in piedi ma ANAC si prepara a dare sanzioni e la Corte dei Conti pure. E quindi faccio i miei complimenti al triumvirato (Professore, Manzi e Siboni) per aver insistito fino in fondo a chiudere l’operazione politica del PD di svendita di LGH ad A2A.
L’Assessore al bilancio perché ha insistito per questa operazione? Ha dimostrato insieme ai suoi compagni d’operazione di non avere assolutamente le competenze per fare operazioni che vanno al di là dell’ordinario.
Tralascio l’operato di Siboni perché è totalmente da censurare visto che pur ricoprendo il ruolo da Presidente di AEM ha lasciato la palla decisionale a Professore e Consiglio.
Ed il Professore è quello messo peggio tra tutti i soci di LGH, perché ha portato tutta la discussione in Consiglio Comunale incassando l’ok da tutti i consiglieri di maggioranza che come dei soldatini hanno pedissequamente obbedito agli ordini di scuderia senza minimamente approfondire il problema. Si è visto anche nelle commissioni, non una domanda che sia una. Ma si sa, il PD nasce imparato ed i suoi uomini anche.
Con questa operazione diventa il principale responsabile davanti alla Corte dei Conti insieme a chi ha votato favorevole alla vendita sollevando in prima istanza il Presidente Siboni.
Rivendico l’essere stato l’unica forza d’opposizione, come FDI-An, che ha lottato fino in fondo affinchè non si facesse l’operazione.
Aggiornarsi e documentarsi rientra nei doveri di un consigliere che deve rispondere davanti ai propri elettori.
E via, anche stavolta la testardaggine della maggioranza ha colpito”.

 

 

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