Ambiente

Smog: Tavolo Aria in Regione, Manfredini: 'Comuni lasciati soli'

Riunito oggi in Regione a Milano il Tavolo Aria convocato dall’assessore regionale all’Ambiente Claudia Terzi per fare il punto sull’attuazione del Protocollo Aria, siglato con l’Anci, per la collaborazione con i Comuni al fine di attuare di misure temporanee omogenee durante i periodi di accumulo degli inquinanti e di aumento delle relative concentrazioni. Numerosi gli amministratori locali presenti che, dopo ripetute richieste di un confronto, hanno colto l’occasione, trascorsi alcuni mesi di sperimentazione, per fare una verifica con Regione Lombardia sull’efficacia degli interventi, portare la propria esperienza e descrivere le attività svolte dagli uffici (Ambiente e Polizia Locale).

Tutti hanno ammesso che il Protocollo presenta limiti oggettivi e necessita correttivi. In particolare il problema maggiore è dato dal fatto che pochi Comuni hanno aderito (in provincia di Cremona sono 8): questo disorienta i cittadini in quanto si trovano provvedimenti limitativi diversi nei vari territori regionali. Ad oggi hanno aderito al Protocollo 111 Comuni lombardi su 1527, per un totale di appena 3,8 miloni di abitanti (su oltre 10 milioni). Superare l’adesione volontaria da parte dei Comuni è stata la richiesta espressa nel modo più pressante dai sindaci presenti e dall’ANCI, in modo che, in attesa di arrivare a misure condivise su tutto il bacino padano, i provvedimenti siano attuati almeno in tutta la Regione.

Nel suo intervento l’Assessore all’Ambiente Alessia Manfredini ha evidenziato che nell’applicazione delle misure i Comuni sono stati lasciati soli. “Necessita migliorare la comunicazione ai cittadini, che deve essere unica ed univoca, così pure la segnaletica, con messaggi propositivi, per aiutare a comprendere che le limitazioni vengono attuate a tutela della salute di tutti.” L’Assessore ha inoltre avanzato la proposta “di rendere il trasporto pubblico locale gratuito nei giorni di superamento dei limiti, un’azione che Regione Lombardia può attuare in autonomia, insieme ad altre misure strutturali come, ad esempio, l’efficientamento energetico, la sostituzione degli impianti più inquinanti, interventi che devono essere necessariamente messi in campo per migliorare la qualità dell’aria”.

Bruno Simini, presidente di Arpa Lombardia, ha dichiarato a margine dell’incontro: “Al di là di fluttuazioni dovute alla diversa meteorologia tra un anno e l’altro, i dati confermano un trend in continuo miglioramento sulla qualità dell’aria. Negli ultimi due mesi ci sono stati picchi simili in tutti i capoluoghi in determinati giorni, a ulteriore dimostrazione che il Bacino padano sconta caratteristiche orografiche e metereologiche sfavorevoli. Sì dunque ad azioni strutturali, su tutto il Bacino, e non solo emergenziali. Bene la cabina di regia di Regione Lombardia e il metodo del confronto. Attenzione però che non è solo il traffico veicolare a incidere pesantemente sulla situazione della nostra aria: il riscaldamento a biomasse legnose in stufe e caminetti rappresenta un altro grande fattore di inquinamento”.

“Nell’ottica dei provvedimenti non strutturali, il protocollo, cui hanno aderito 111 Comuni (circa 3,8 milioni di abitanti), ha svolto perfettamente la sua funzione, creando chiarezza e coordinamento delle misure scelte. In ultimo la sensibilità rispetto al tema – ha aggiunto il presidente di Arpa – è cresciuta: oggi se ne parla molto di più grazie proprio all’attivazione dei provvedimenti previsti a favore della qualità dell’aria”. “E’ chiaro che i motori diesel come le vecchie stufe a legna siano oggi i fattori maggiormente impattanti sulla qualità dell’aria. Sono due grandi sfide su cui non bastano però iniziative virtuose come quelle messe in campo dalla Lombardia a partire dalle certificazioni dei migliori apparecchi. Oggi – annota Simini – siamo al paradosso che un cittadino può comprarsi una stufa tecnologicamente arretrata e impattante per emissioni. Che cosa fare? Magari valutare a livello ministeriale l’obbligo di vendita di impianti performanti ossia da 3 stelle in su. Un’ulteriore spinta per un cambio di passo culturale e ambientale potrebbe essere l’inversione dei prezzi di carburante tra benzina e diesel anche se basterebbe allinearli per avere nel tempo una vendita maggiore di veicoli a benzina o ibridi, meno inquinanti”.

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