Raccolta rifiuti: Everet e Zanardi contro la 'tassa extra' ai condomini
Continua la polemica sulla raccolta rifiuti all’interno dei condomini, dopo la protesta degli amministratori cittadini che in buona parte si rifiutano di pagare le fatture arrivate a febbraio sulla base di un conteggio di 2,20 euro al mese per ciascuna unità immobiliare. All’indomani della protesta, il consigliere Giorgio Everet (Forza Italia) ha presentato un’interrogazione al sindaco a risposta orale: “Premesso – si legge – che l’amministrazione comunale ha istituito il servizio di raccolta differenziata porta a porta su tutto il territorio comunale; il gestore ha richiesto un contributo aggiuntivo alla tassa comunale per effettuare la raccolta all’interno degli edifici con più nuclei familiari; questo servizio è stato criticato dagli amministratori di condominio, sia per le modalità di raccolta che per i costi; si interroga i sindaco se corrisponde al vero che: il costo aggiuntivo per la raccolta all’interno viene applicato a tutti gli appartamenti indipendentemente che questi siano abitati o vuoti; qualora un residente non paghi l’onere applicato per la raccolta è il condominio che deve farsene carico tramite l’amministratore; il Comune non effettua alcun genere di controllo su questo servizio”.
Tra i quesiti posti da Everet ce ne sono altri che ripropongono le perplessità già emerse all’inizio della sperimentazione: “Qualora un condominio non dovesse aderire a questo contratto dovrebbe esporre i rifiuti sulla strada o sul marciapiede? Posto che nella maggior parte dei casi i contenitori sono decisamente più grossi dei marciapiedi”. E, in questi casi, si chiede Everet, “non rischia sanzioni per occupazione di suolo pubblico, o non potrebbe essere ritenuto responsabile di eventuali incidenti arrecati ai pedoni?”
Interviene sul tema anche il consigliere Alessio Zanardi del Gruppo Misto, che da tempo monitorava la situazione: “Il ritiro dei rifiuti all’interno dei condomini, contrariamente a quanto l’assessore Alessia Manfredini e il gestore insistono col dire, non può essere considerato un privilegio da pagare extra, ma una necessità dovuta alla struttura dei fabbricati. E’ ingiusto che i costi siano stati scorporati, in questo modo si delega la funzione di esattore all’amministratore di condominio.
“Questi costi sono sempre stati compresi nella tassa generale sulla nettezza urbana, ed era giusto che fosse così, perchè la raccolta rifiuti è un servizio pubblico e come tale i suoi costi devono essere spalmati sulla contribuzione generale. Ho sempre fatto questo esempio: io non prendo l’autobus, ma con le mie tasse pago in parte questo servizio. E’ legittimo, ma allo stesso modo la Tari dovrebbe nella sua totalità comprendere anche questa parte di servizio che, ripeto, è una necessità non un privilegio”.
Anche perchè, continua Zanardi, sarebbe ben complicato se ciascun residente di un condominio di 50 appartamenti esponesse il proprio sacchetto dei rifiuti all’esterno. La raccolta rifiuti fatta in questo modo, con pagamento aggiuntivo per chi chiede il ritiro all’interno degli spazi privati, rappresenta per il consigliere “il gioco delle tre carte. Hanno spostato la questione da ‘servizio pubblico’ a rapporto tra privati, gestore da una parte e amministratore di condominio dall’altra, in questo modo evitando di aumentare la Tari, ma di fatto incrementando i costi per i cittadini. Trovo tutto questo ipocrita e in malafede”.