PR 20enni fabbricano bomba e fanno saltare contatore Centrale del Latte
I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Cremona hanno deferito in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Cremona, un diciottenne ed un ventunenne italiani, residenti in città, che a seguito di un’attività investigativa durata un paio di mesi sono ritenuti responsabili del reato di danneggiamento seguito da incendio continuato ed in concorso, in danno del noto locale pubblico “La Centrale del Latte” sito in via Nazario Sauro. I due giovani, esperti in predisposizione di congegni elettronici per via dei loro studi presso l’Itis di Cremona, una volta abbandonati gli studi si erano dedicati alla professione di organizzatori di eventi quali PR in vari locali della città. Le indagini sono state svolte proprio in questo ambiente e hanno consentito di stringere il cerchio dei sospetti sui due.
Come spiega il maggiore Livio Propato, comandante della compagnia di Cremona, i due soggetti intendevano danneggiare l’attività di altri concorrenti, utilizzando le loro conoscenze tecniche per organizzare vere e proprie azioni di sabotaggio violente. Già il 16 dicembre 2016, tramite liquido infiammabile versato nella colonnina dove si trova il contatore elettrico del locale, lungo la tangenziale, avevano creato un primo problema. In quella circostanza i titolari de “La Centrale del Latte”, si accorsero per tempo che il contatore elettrico era stato bruciato ma imputarono l’evento ad un corto circuito, riuscendo comunque a garantire lo svolgimento della serata musicale. Valutata la non riuscita del loro intento, i due si riorganizzarono per un nuovo raid, questa volta più sofisticato per via dell’uso di un congegno temporizzato.
Da qui prende le mosse il fatto molto più grave del 22 dicembre scorso, quando i due innescano un ordigno incendiario con un timer, collegato ad una miscela di sostanze chimiche che avrebbe determinato l’incendio del contatore elettrico poco primo dell’inizio della serata, senza possibilità di riparare il danno, creando un vantaggio per il locale dove loro avrebbero organizzato la serata. Anche in questo caso però l’ordigno non funziona come i due hanno previsto e il contatore non si incendia. Il titolare della Cdl non si accorge del tentativo di danneggiamento se non un mese dopo, il 23 gennaio, quando verificando lo stato della cabina elettrica – posta in via S. Quirico, di fianco all’ingresso principale – trova al suo interno il materiale dinamitardo parzialmente annerito e i due sacchetti di plastica ancora contenenti la miscela esplosiva. A quel punto scatta l’intervento dei Carabinieri Artificieri Antisabotaggio del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Milano, che hanno verificato le caratteristiche del liquido nelle buste: una sorta di Napalm artigianale, creato dai due indagati attraverso la miscelazione di sostanze chimiche, ancora potenzialmente pericolosa in quanto infiammabile e per questo distrutta sul posto.
Le indagini subito avviate e coordinate dal PM della Procura di Cremona, Lisa Saccaro, hanno permesso di individuare i due giovani quali autori dei fatti in questione con il movente legato a ritorsioni in ambito della loro attività professionale. In particolare, il sabotaggio non sarebbe stato rivolto propriamente alla Cdl, ma attraverso di essa, all’attuale organizzatore di eventi. A casa dei due è stato trovato parecchio materiale informatico ed elettrico idoneo al confezionamento di analoghi ordigni, sostanze utilizzate per la creazione del materiale infiammabile gelatinoso, su cui il RIS di Parma eseguirà specifiche attività investigative.