Politica

6 comuni (e 5400 abitanti) a rischio paralisi: nessuno vuol fare il segretario dell'Unione

Paderno Ponchielli dall'alto (immagine dal sito internet del Comune)

Cercasi segretario disperatamente: l’appello, che suona più come un grido d’allarme, è lanciato da quattro dei sei comuni che fanno parte dell’Unione Lombarda Soresinese, che insieme ai convenzionati Cumignano sul Naviglio e Ticengo sommano 5470 abitanti. Tutti cittadini che rischiano il blocco amministrativo e, nell’ipotesi peggiore, il commissariamento delle proprie municipalità. Il problema è dato dall’assenza di un segratario comunale, ruolo rimasto vacante a fine gennaio, senza troppo preavviso e senza alternative offerte dalla Prefettura.
Casalmorano, Castelvisconti, Genivolta, Paderno Ponchielli oltre a Cumignano sul Naviglio e Ticengo rischiano la paralisi: senza le firme di un segretario comunale è impossibile convocare la Giunta, approvare i bilanci. Ciò comporterebbe l’eventualità del commissariamento dell’ente.
Una situazione paradossale. A luglio 2016 il pensionamento del segretario storico. A gennaio i saluti del nuovo incaricato che ha trovato una collocazione più comoda e più vicina a casa.
L’estrema ratio, a cui si aggrappano i sindaci rimasti orfani di segretario e gli oltre trenta dipendenti comunali privi di capo del personale, è quella di una segreteria convenzionata con Soresina.

A raccontare la vicenda al sito online Strategie Amministrative.it è Alberto Sisti, sindaco di Castelvisconti, «la cui frustrazione – si legge  nell’articolo apparso oggi – si mischia alla preoccupazione di non potere dare risposte e servizi ai cittadini, in un periodo in cui ai molti adempimenti istituzionali ordinari che incombono sui comuni in questo periodo (approvazione di Bilanci di previsione e Consuntivi), si aggiungono scadenze da rispettare pena la decadenza di provvedimenti già assunti. “Siamo rimasti senza segretario all’improvviso e con un preavviso ridottissimo; non abbiamo potuto opporre alcuna obiezione alla volontà di chi ricopriva questa carica di – parole sue – trovare un lavoro più comodo e meno ripartito tra comuni distanti tra loro. E non abbiamo potuto fare altro che chiedere aiuto alla Prefettura perché si attivi con ogni modalità possibile, anche ricorrendo ai segretari disponibili nelle province limitrofe”. Procedura corretta, ma la risposta è stata negativa: “Nessuno pare essere disposto o interessato a venire a lavorare qui da noi”, spiega ancora Sisti. Che aggiunge: “Capisco che la gestione di una unione di comuni sia complessa, ma proprio per questo è ancora più frustrante che non ci venga data la possibilità di scegliere, per esempio, un segretario non di prima nomina ma di terza fascia. Non avendo un comune che ha più di 3mila abitanti, non possiamo affidarci a professionisti con una competenza e esperienza di lungo periodo, che invece sarebbero l’ideale per il ruolo e le mansioni da ricoprire”. In attesa che la situazione si sblocchi, di fatto 32 impiegati comunali sono senza capo del personale. E dalla prefettura, nessuna notizia.
L’unione di comuni del cremonese è, comunque, in “buona” compagnia: negli ultimi anni si sono moltiplicati in tutta la Lombardia i casi di richiesta di trasferimento, dimissioni, abbandono e quant’altro della carica di segretario comunale che hanno seriamente compromesso l’efficienza e l’efficacia dell’azione amministrativa».

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