Cronaca

Vietato l'accesso al bastione di Porta Mosa: cade a pezzi

Fotoservizio Francesco Sessa

Da questa mattina è stato recintato e successivamente sprangato con un asse di legno, quel che resta della vecchia porta Mosa. La zona, caratterizzata da un antico portone in legno tra l’ingresso al parco-baluardo Caracena e il vecchio mulino, è a rischio crolli e per evitare problemi anche ai frequentatori del parco, ne è stato chiuso l’accesso al pubblico. L’indifferenza del Comune per quel che resta della nostra storia ha attraversato le tre ultime giunte comunali. Ed ecco il risultato. Anche se va detto che la scorsa estate, per l’esordio del Paf (Porte aperte festival) la porta era stata aperta proprio con la volontà di restituire un luogo storico alla fruizione dei cremonesi.

Il baluardo Caracena del bastione di Porta Mosa è uno degli ultimi tratti di mura rimasti in piedi in città. Dovrebbe essere un giardino didattico a disposizione dei bambini delle vicine scuole infanzia S. Giorgio e Aporti, scuole elementari Realdo Colombo e Manzoni, dell’asilo nido Lancetti e invece è solo uno spazio incredibilmente prezioso abbandonato a se stesso.

Lungo via Pedone da tempo gli abitanti del quartiere segnalano ladri di pietre che, di notte, si portano via i mattoni risalenti al Cinquecento. Il bottino è davvero a portata di mano, così nell’indifferenza quasi totale il saccheggio è proseguito. Così, come un gioco di costruzioni, a forza di togliere pietre prima dall’alto verso il basso, poi nell’incavo formato qua e là anche grazie alla vegetazione spontanea che crea altri danni, anche quel muro adesso rischia di cadere.

Cremona non ama probabilmente le sue mura che pure hanno fatto la storia di questo lembo di Lombardia. La città aveva un sistema di difesa quasi impenetrabile, poi man mano lo si è smantellato tutto: il castello di Santa Croce (rimane il torrione amato dai cittadini del quartiere ma non dall’amministrazione), le enormi mura abbattute all’inizio del Novecento, i vari forti di cui solo si intuiscono le forme dai pochi monconi rimasti in piedi in varie zone cittadine (porta Mosa, San Michele, via Cadore, via Massarotti, via Montello). Così mentre Bergamo chiede il riconoscimento di patrimonio Unesco alle proprie mura venete che cura e sistema, quel poco rimasto a Cremona viene trascurato.

I tentativi di recupero di Porta Mosa risalgono al 2000, quando il parco (acquisito nel 1999 a giardino scolastico) venne riqualificato e inaugurato dalla Giunta Bodini in occasione dell’iniziativa ‘Cremona Bambini’ come spazio “fruibile dalle scuole per attività motorie all’aperto, giochi, attività didattiche, feste anche in orario extrascolastico”. Sempre in quell’anno è stato setting d’eccezione della rassegna delle scuole di danza cittadine organizzata dal Teatro Ponchielli ed è stato inserito nel circuito botanico della città curato dal Museo di Storia Naturale.Quattro anni più tardi, altro intervento. “Purtroppo – era il comunicato della Giunta – a causa della scarsa educazione civica di alcune persone che lo frequentano, questa area verde a ridosso del Bastione di Porta Mosa versa in una situazione di degrado, aggravata dal fatto che alcuni frequentatori non rispettano le comuni regole di convivenza nonché gli orari, creando problemi ai volontari durante le operazioni di chiusura. A causa di questa situazione, il parco non è più frequentato da nessuna scuola che gravita nelle vicinanze e, in orario extrascolastico, da genitori con i bambini”.

Da qui, la decisione dell’amministrazione Corada di chiudere i bastioni e mettere a punto un nuovo progetto di recupero. La riapertura nel maggio 2005 con maggiori controlli da parte della Polizia Locale, la posa di segnaletica verticale con orari e l’impegno di Aem per la pulizia. Nel 2008, altro progetto per il risanamento conservativo delle mura rimasto allo stato preliminare. Poi più nulla.

La questione è arrivata ad ottobre 2011 sul tavolo della Giunta Perri grazie ad una mozione del consigliere dell’Idv Schifano che impegnava la Giunta Perri a un intervento immediato e urgente per evitare il crollo di una parte delle mura in via Gaspare Pedone, a rendere fruibile il giardino attraverso la sistemazione del vialetto perimetrale e a valorizzare lo storico parco con delle adeguate panchine in legno e con dei giochi per bambini. Risultato? La mozione non è stata approvata: 16 consiglieri hanno votato sì, 20 (della maggioranza) hanno votato no. E il bastione di Porta Mosa resta dimenticato.

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