Cronaca

Viabilità e commercio, Botteghe del Centro e Confcommercio alla carica

Il presidente delle Botteghe del Centro Eugenio Marchesi torna sul tema commercio e scelte viabilistiche, in particolare l’attuale assetto della ztl che, secondo Confcommercio (di cui le Botteghe sono emanazione) è uno dei fattori penalizzanti il commercio cittadino. Non l’unico, ma certamente un’aggravante. “Probabilmente – afferma Marchesi in una nota – la nostra amministrazione non ha ancora capito che nessun bando può servire se le attività in centro non riescono a sostenersi economicamente, il centro ha bisogno di risposte immediate soprattutto legate alla possibilità di permettere a tutti un accesso agevolato abbattendo le barriere e le scomodità che allontanano le persone. Non sono gli eventi, le iniziative culturali, il “brand” che possono risolvere il problema, dobbiamo pensare che le attività hanno bisogno di quotidianità, dobbiamo fare in modo che aumentino tutti i giorni i frequentatori del centro perché i negozi di vicinato sono uno strumento indispensabile di aggregazione e di rivitalizzazione dei centri storici. Senza i negozi le città muoiono e Cremona ne è una prova tangibile, purtroppo la nostra giunta ha un’altra opinione in merito. Tutti i nostri sforzi saranno inutili se non si cambia rotta in fretta. Guarda caso, ogni volta che si parla di nuovi insediamenti commerciali il primo aspetto che viene studiato è la viabilità. In città a Cremona non viene neanche preso in considerazione rimanendo legati a dogmi ormai obsoleti … sarà un fatto fortuito? Intanto le superfici della grande distribuzione aumentano”.

Il grido di dolore dei commercianti, ormai ripetuto da tanti esponenti del settore, dal presidente di Confcommercio Vittorio Principe, al presidente di Federmoda Marco Stanga, potrebbe avere qualche effetto sulle scelte prossime venture della giunta Galimberti. Non tanto riguardo una riapertura della ztl (ora assestata sulla chiusura alle auto dal mattino fino alle 16 e poi transitabile), quanto ad una modifica dell’accesso ai punti nevralgici del centro, in primis il parcheggio di piazza Marconi. Un primo passo è stato fatto con la creazione del doppio senso di marcia in via Melone che consente l’accesso da via Giordano, ma altre soluzioni sono allo studio.

AGGIORNAMENTO –  Sull questione interviene anche Giancarlo Ruggeri, presidente del Gruppo Macellai di Confcommercio. “E’ inutile girarci intorno, se non si fanno interventi strutturali non si risolve il problema della rigenerazione del centro” evidenzia. “Perché la gente dovrebbe venire in città? Cosa offre Cremona? Ce lo vogliamo chiedere? Non è sufficiente organizzare eventi quando non si sa dove parcheggiare. La gente chiede una città accessibile, vuole la comodità. Nn vuole parcheggiare in prima periferia e raggiungere il centro a piedi. Spesso si riesce a parcheggiare solo dopo aver girovagato tra tutte le vie del centro alla ricerca di uno stallo libero. E quando si trova uno spazio e si parcheggia fuori dalle linee di qualche centimetro di viene immediatamente multati”.

“E’ ora di riflettere seriamente, bisogna pensare ad un grande parcheggio in centro che sia facilmente accessibile, che abbia prezzi contenuti” evidenzia ancora Ruggeri. “Si potrebbe, ad esempio, studiare un multipiano sotto i giardini pubblici. Ci vuole coraggio ad affrontare la questione ma è inutile girarci intorno con palliativi che non servono a nulla, se non a buttare soldi inutilmente. Non serve molto per capirlo, basta guardare a quello che hanno fatto altre città. Si tratta, naturalmente, di grandi investimenti.

Le soluzioni a metà, spesso, anziché migliorare le cose finiscono con il peggiorarle. Prendiamo, come esempio, via Dante. Quanti soldi sono già stati spesi in studi, progetti, ritocchi, modifiche alla viabilità e sono risultati soldi buttati? Si sono alternare tre Giunte senza alcun risultato e ora la questione è quasi dimenticata. Eppure, sin da subito, si sapeva che con un progetto non concluso le criticità avrebbero superato i vantaggi. La soluzione è una sola: intervenire con il progetto iniziale, cioè togliere lo spartitraffico centrale alla via. Torno all’idea che ho già espresso: solo con interventi strutturali si possono risolvere le cose, ma ci vuole coraggio, quello che manca ultimamente alle amministrazioni: a quella attuale come a quella precedente. Il Centro è il cuore pulsante di una città, e non una gallaria di centro commerciale. Non bastano le buone intenzioni. La politica sia la prima a volere (e a realizzare) il rilancio del centro e di Cremona”.

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