Cronaca

Centri di aiuto alla vita: 600 le persone assistite sul territorio

Sono oltre 600 le famiglie assistite sul territorio dai Centri di Aiuto alla Vita (di Cremona, Casalmaggiore, Castelleone e Cassano). A diramare il dato è il sito della Diocesi, in occasione della Giornata per la Vita, celebrata domenica- Un centinaio i volontari impegnati nel servizio.

“Attualmente assistiamo circa 300 donne con bambini fino ai 36 mesi” spiega il dottor Paolo Reggiani, direttore del presidio di Cremona. “Offriamo loro latte in polvere, omogenizzati, pannolini, materiale igenico e anche indumenti. Nei casi più disperati diamo anche degli aiuti economici soprattutto per pagare le bollette. Non facciamo assistenzialismo, ma accompagnamo le persone verso l’autonomia, anche con tanto ascolto, comprensione e consigli pratici. A chi bussa alla nostra porta chiediamo di mostrarci i documenti relativi al reddito, perchè vogliamo usare i soldi dei nostri benefattori a favore di chi realmente ha bisogno”. In questi ultimi mesi sono stati poi accesi una dozzina di progetti di adozione a distanza di mamme in gravidanza: “Si tratta del Progetto Gemma diffuso a livello nazionale e del nostro Progetto Lina in memoria di Lina Ghisolfi: offriamo 160 euro per 18 mesi”.

Nel nosocomio cittadino, proprio nel piano dove vengono praticati gli aborti c’è una stanza dove alcune volontarie ricevono chi è assalito dai dubbi: “Qualcuna entra spontaneamente, altre sono portate da medici o infermieri” racconta Milena Rigolli, volontaria. “Molte cambiano idea, altre, purtroppo, soprattutto a causa della pressione della famiglia o del patner, proseguono nell’interruzione di gravidanza”.

A Cassano nel 2016 hanno bussato oltre 250 mamme di cui 89 per la prima volta. Rispetto al 2015 sono calate le donne stranieri che hanno chiesto aiuto, mentre invariato rimane il numero delle italiane. “Alle mamme non abbiamo fornito solo degli aiuti materiali, ma ci siamo prese cura di loro incentivandole, per esempio, all’allattamento al seno con una campagna dedicata nella quale abbiamo utilizzato degli opuscoli tradotti in diverse lingue; a tutte poi è stato donato anche del formaggio grana” spiega la volontaria Maristella Cremonesi. “L’ultimo incontro prima del parto nel quale consegnamo il corredino, è tenuto dalla nostra ostetrica che offre preziosi consiglio soprattutto per chi è alla prima gravidanza”.

A Castelleone il Cav si occupa di una quarantina di famiglie, anche in questo caso vengono distribuiti alimenti e indumenti: “Collaboriamo molto con i servizi sociali che ci segnalano le situazioni più gravi” precisa la volontaria Rita Chiozzi. “Così come siamo in collegamento con il Consultorio diocesano di Crema al quale indirizziamo chi è tentato dalla pratica dell’aborto”.

Numeri importanti anche a Casalmaggiore dove gli assistiti sono un centinaio e 2 i progetti Gemma già conclusi: “Cerchiamo di non fare solo assistenza – spiega la segretaria Lucy Soncini – ma anche sensibilizzazione sul territorio, come quando è stata paventata l’idea di chiudere il reparto di ostetricia dell’ospedale Oglio Po”. Tra le iniziative più simpatiche: il dono a tutti i neonati di un paio di scarpine di lana fatte a mano come augurio di ‘buona vita’.

lb

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