Inceneritore, il monitoraggio delle emissioni supera l'esame dell'Arpa
Il termocombustore di Cremona supera l’esame dell’Agenzia regionale protezione ambiente che nei giorni scorsi ha inviato al Comune la relazione finale sulla visita ispettiva svoltasi in tre diversi sopralluoghi tra il 10 novembre 2016 e il 10 gennaio 2017. L’autorità di controllo ambientale giunge alla conclusione che ci sia stato “un netto miglioramento nella gestione dei rifiuti SME, sia in termini di affidabilità delle misure che nell’attenzione delle funzioni del software relative alla validazione ed elaborazione dei dati emissivi”. In parole povere, l’errato funzionamento del sistema di monitoraggio delle emissioni che si era verificato nel 2015, determinando anche l’apertura di un’indagine della magistratura, è un problema risolto al momento. Il gestore “ha sanato le criticità e le inottemperanze comunicate con la precedente relazione finale di visita ispettiva, dando soluzione alle richieste della regione Lombardia riportate nella diffida aggiornata al 2016”.
Sanato per il momento l’allarme ambientale sulla salubrità delle emissioni, resta aperto il problema politico: a portare le carte in procura, con un memoriale che condensava le carenze dell’impianto di san Rocco, era stato l’esponente Pd Marco Pezzoni, in veste di rappresentante delle associazioni ambientaliste cremonesi. L’indagine della magistratura è ancora aperta e non risultano indagati.
L’impianto di Cremona tuttavia è perfettibile, spiega ancora l’Arpa nelle sue conclusioni: la tabella delle criticità cita alcuni punti su cui l’azienda potrà intervenire (ma non si tratta di prescrizioni), tra cui miglioramento delle informazioni impiantistiche e della rappresentatività del funzionamento dei sistemi di abbattimento, in modo che il codice di guasto non derivi da uno stato di fuori servizio e altro ancora.
Dalla relazione, si scopre che ci sono stati tre black out elettrici in altrettante domeniche di luglio 2016, dovuti a perturbazioni esterne, a cui sono seguite azioni correttive da parte del personale dell’azienda.
Nel finale del documento Arpa risulta anche evidente che l’impianto di proprietà Linea Reti Impianti è stato oggetto di revamping, ossia di un ammodernamento complessivo per portarlo alla scadenza presunta del 2024, indicata come ipotizzabile data di inizio dismissione. “A seguito dei lavori di revamping effettuati dall’Azienda – si legge infatti – si ritiene opportuno che, secondo quanto previsto dall’art. 237- quattuordecies comma 8, vengano controllati nelle più gravose condizioni di funzionamento i seguenti parametri relativi ai gas prodotti, individuati agli articoli 237-octies e 237-nonies: a) tempo di permanenza; b) temperatura minima; c) tenore di ossigeno”.