Cronaca

Ampliamento CremonaPo, attacco di Confcommercio: 'Così non si rilancia centro'

Durissimo l’intervento di Confcommercio contro l’amministrazione comunale, dopo l’approvazione dell’ampliamento del centro commerciale Cremona Po con tre nuovi edifici commerciali. “Proprio mentre lancia #vadoincentro il Comune delibera l’ampliamento di dodicimila metri quadri del centro commerciale CremonaPo” attacca Vittorio Principe, presidente dell’associazione. “Ho l’impressione che sia una superficie confrontabile con quella dei negozi sfitti del centro. Se ne avvertiva il bisogno, anche a fronte dei nuovi spazi che si libereranno nel polo commerciale? Altro che rivitalizzare la città e favorire la riapertura delle attività nel tessuto urbano, altro che addossare ai commercianti responsabilità che non hanno e che sono, in larga misura, della classe politica di qualsivoglia colore”.

Secondo il leader di Confcommercio Cremona, “questa nuova autorizzazione, l’ennesima di questa giunta, conferma ancora una volta che gli amministratori non hanno alcuna volontà di rilanciare Cremona. Insistere con concessioni che favoriscono la media e grande distribuzione è una logica irresponsabile. Lo testimonia il fatto che l’attuale governo è rimasto insensibile agli appelli di chi, non solo tra gli imprenditori, in queste ultime settimane ha chiesto maggiore attenzione e un progetto serio per rigenerare il centro. Alle preoccupazioni di tanti cittadini l’amministrazione non ha prestato ascolto”.

Insomma, per l’associazione le dichiarazioni di intenti non bastano, così come non sono sufficienti “progetti come Sto@2020 (su cui ci siamo impegnati anche come Associazioni di categoria) per far vivere Cremona. Vanno affrontati i nodi strutturali (parcheggi, Ztl, equilibrio tra negozi di vicinato e grandi strutture di distribuzione). Su tutti questi temi il Comune è latitante. Cara Amministrazione non #vadoincentro solo per le mostre o per la cultura. #vadoincentro se trovo i negozi, se posso parcheggiare se non vengo bloccato da una ztl che impedisce l’accesso al parcheggio di piazza Marconi.

In questa “politica” che fa da centrifuga dal centro, che spinge ad uscire da Cremona anziché farla vivere non muoiono solo i negozi, viene distrutta l’identità stessa di una comunità, si annulla il senso di appartenenza e si azzera ogni corrispondenza tra la bellezza artistica e qualità della vita. E’ lodevole l’impegno di ciascuno dei nostri commercianti che, nonostante tutto, cercano (con un amore unico per Cremona) di contrastare questo fenomeno. Winston Churchill diceva che “Molte persone, vedono l’impresa privata, come una tigre feroce, da uccidere subito. Altre invece, come una mucca da mungere. Pochissime la vedono com’è in realtà; un robusto cavallo che, in silenzio, traina un pesante carro”. Quello che dovrebbero fare gli amministratori è proprio capire che il commercio “traina” il “rilancio” di Cremona. Senza i negozi altro che #iovadoincentro. Senza negozi i cremonesi penseranno #iovadoacasa. E’ questo l’obiettivo da raggiungere prima del 2018?”.

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