Pd, riunione di segreteria allargata (con Galimberti) Nessuna voglia di scissione
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Prima riunione, sabato scorso in casa Pd, della segreteria cittadina allargata ai componenti cremonesi della provinciale per discutere delle prospettive nazionali e locali del partito e anche prima occasione di incontro con Andrea Virgilio nelle vesti di vice segretario provinciale. Predominano le incognite, tra scenari nazionali (nel caso di congresso anticipato anche Cremona dovrà stringere i tempi per i congressi locali) e situazioni locali che potrebbero condizionare la vita degli organismi dirigenti (elezioni amministrative a Crema, dove il segretario provinciale Piloni è vicesindaco). “E’ tutto molto fluido – spiega Luigi Lipara, della segreteria cittadina Pd. – Sul piano locale, siamo arrivati a metà mandato amministrativo ed è necessario trovare le modalità giuste per comunicare gli esiti delle politiche messe in atto nei primi due anni e mezzo. Perchè al di là di operazioni importanti come Aem e la cessione delle reti idriche, ci sono altri risultati che diventeranno evidenti nei prossimi mesi. La riunione di sabato però è stata strettamente politica: abbiamo bisogno di ritrovare un coordinamento stretto per affrontare le varie questioni sul tappeto”. Previsti tavoli di lavoro settoriali, anche con la partecipazione di esperti esterni.
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Non sembra esserci una gran voglia di scissione nel Pd locale, che per quanto tutt’altro che univoco come si è visto con il referendum, è lontanissimo dai dissidi romani. “Non credo che nessuno a Cremona pensi davvero che la scissione possa essere un bene. L’appeal di D’Alema? Nullo, direi, e penso di interpretare il pensiero degli iscritti. Certi personaggi non sono considerati credibili anche da coloro che non sono mai stati vicini a Renzi e si collocano su posizioni più di sinistra. Nell’ultima commissione welfare, l’assessore Platé ha fornito dei dati che una forza di centrosinistra deve assolutamente porre al centro di tutti i suoi ragionamenti: i Caf che forniscono assistenza per l’Isee stanno constatando che la fascia di popolazione cremonese con i redditi più bassi è quella tra i 35 e i 45 anni. Quindi sono più poveri dei nostri anziani, che rappresentano larga parte di popolazione cremonese. Quando questi 35enni saranno anziani a loro volta saranno più poveri degli anziani di adesso. Sono questi i problemi che il centrosinistra deve intercettare e risolvere”.
g.b.