Politica

Consulenze in Comune, l'opposizione torna all'attacco

L’opposizione in Consiglio comunale torna all’attacco sul tema delle consulenze. A farlo è Federico Fasani (Ncd), che si scaglia contro l’amministrazione relativamente alla vicenda Albion, azienda che, secondo lo stesso consigliere, avrebbe guadagnato 405mila euro dagli incarichi svolti per il Comune. “Trovo inspiegabile, sospetto e gravissimo il comportamento del sindaco di Cremona il quale, azionista del 100% di Aem, tace sulla vergognosa vicenda della consulenza da centinaia di migliaia di euro affidata ad Albion attraverso una gara ‘difettosa’” evidenzia Fasani.

“Eppure proprio l’amministrazione Galimberti, attraverso una consulenza priva di gara del 2014, aveva aperto la strada ad Albion srl, una strada lunga e proficua che ha visto i consulenti aggiudicarsi, senza problemi, svariati incarichi affidati direttamente nei due anni successivi” ricostruisce il consigliere. “Senza problemi fino alla prima gara. Oggi, seppure in ritardo, è necessario che il sindaco Galimberti faccia luce sull’accaduto. Perché Aem non ha consentito ai concorrenti di Albion di avere le stesse informazioni per partecipare alla gara? Dove sta l’interesse del Cittadino in questa scelta censurata dai giudici Amministrativi? Se il Tar prima e il Consiglio di Stato poi, hanno stabilito che Albion è stata avvantaggiata, che certezza abbiamo che chi ha perso non avrebbe potuto svolgere un lavoro migliore per Cremona?”

E al primo cittadino, Fasani fa una richiesta ben precisa: di sottoporre la vicenda ad Anac e alla Corte dei Conti. “Quando ho tentato di fare chiarezza su questo filone di vicende sono arrivate le lettere degli avvocati che minacciavano querele se non fossi stato zitto” si lamenta Fasani. “Zitto non sono stato e ho fatto bene. Non è vero che non ci sono danni per la città. Ce ne sono almeno tre: il primo è economico e certo e proviene dalla richiesta di danni dei concorrenti che hanno ricorso; il secondo non è calcolabile oggi ma riguarda il danno potenziale derivante dall’assegnazione dell’incarico ad una società scelta attraverso una procedura viziata; il terzo è un danno di immagine che porta il cittadino sempre più lontano dalle istituzione e dalla loro credibilità”.

“Il Sindaco faccia chiarezza sull’operato di chi ha nominato e si assuma le sue responsabilità di  azionista unico di Aem” conclude il consigliere. “Un eventuale atteggiamento omissivo lo renderebbe complice e corresponsabile di un’operazione illegittima e dei danni che ne derivano. Da ultimo smettiamo di parlare di salvataggio di Aem da parte di questa Giunta. Parliamo piuttosto di svendita ad A2A, anch’essa effettuata senza alcuna procedura ad evidenza pubblica, ma coerente ad un progetto politico pensato ed orchestrato dal Pd milanese e in cui il sindaco è stato docile esecutore”.

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...