Case popolari agli extracee? Tra gli inquilini Aler il 27% è nato all'estero
Nelle case popolari di Cremona e provincia, la percentuale di inquilini stranieri ammonta al 27%, un dato che contrasta con la convinzione di molti (alimentata anche dalla elevata concentrazione di stranieri nei caseggiati) per cui sono soprattutto le famiglie di immigrati ad usufruire dell’edilizia residenziale pubblica. Il dato arriva direttamente dalla direzione Aler di Brescia, da cui dipendono i nuclei operativi di Cremona e Mantova. Per la precisione, gli assegnatari nati all’estero costituiscono il 28% degli inquilini degli alloggi di proprietà Aler (950 su 3.391) e il 22,6% (178 su 786) di quelli di proprietà dei Comuni. Restano esclusi da questi conteggi un considerevole numero di case popolari a Cremona, oltre 1000, tutte di proprietà comunale e da un anno passate anche in gestione diretta.
Segnali positivi, sempre secondo i numeri dell’Aler, vengono anche dalle entrate pregresse, ossia dai pagamenti da parte dei morosi. Nell’ultimo anno (fino a novembre 2016) la percentuale di insoluto era del 5,9%, contro il 12,6 della provincia bresciana, sicuramente più problematica, e in linea invece con la vicina Mantova. La media degli ultimi 5 anni vede a Cremona una morosità del 4,1%, contro una media bresciana del 10,2 e una media di tutto delle tre province pari al 7,5%. A rendere i conti più vicini alla parità, c’è anche il contributo regionale di solidarietà stanziato per le morosità incolpevoli, nato con l’obiettivo di accompagnare le persone verso un superamento del momento di emergenza e che prevede un massimo di 1200 euro per famiglie. Inizialmente all’Aler Brescia Cremona Mantova è stato riconosciuto un importo di 956mila euro, poi incrementato di 318mila per un totale di 1.274mila, di cui 320mila sono stati destinati al territorio cremonese. Chi li riceve deve impegnarsi a pagare regolarmente il canone e per i disoccupati c’è l’obbligo di avviare un percorso di politica attiva del lavoro.
g.biagi