Cronaca

Confcommercio contro Galimberti: 'Eletto con lista civica non ascolta i cittadini'

Principe

E’ rottura totale tra Amministrazione e commercianti. Dopo le polemiche sui numeri dei parcheggi e sul calo delle presenze in centro, ecco una reazione forte diretta al Comune da Confcommercio e riguardante l’ultima riunione del Duc. “Gli unici a pensare alla campagna elettorale e alle candidature, nonostante siano solo a metà mandato, sono il sindaco e la sua giunta. O forse il derubricare le ragioni dei commercianti a semplice scontro politico è la via più semplice per non affrontare il problema di un centro in declino, di aziende che non ce la fanno più, di imprenditori che investono nel loro lavoro più di quanto ne ricavano”.

Inizia così una lunga dichiarazione di Vittorio Principe, presidente di Confcommercio, divulgata nel pomeriggio di giovedì. “Caro sindaco, le ricordiamo – si legge della dichiarazione, affidata a una nota stampa – che la riapertura della ZTL l’hanno chiesta, con quasi trecento firme, proprio le imprese della sua città. Sono tutti oppositori o ambiscono tutti alla carriera politica? Nessuno di loro ci pensa, vogliamo rassicurarla. E tantomeno noi che siamo dirigenti di un’Associazione che ha l’onestà intellettuale di fare proposte, anche critiche, a chiunque amministri la  città, indipendentemente dal colore politico. I nostri imprenditori hanno ben altri problemi per la testa che pensare ai fantasmi e alle paure del primo cittadino. Sono “ semplicemente” persone preoccupate per il loro futuro, per quello dei loro dipendenti, per quello di Cremona. Ben vengano i successi di Torriani, delle Porte aperte o le attese sulle celebrazioni monteverdiane, ma il dato oggettivo, e forse ancora più importante, è che su corso Campi, nel 2016 si sono registrati ottantamila passaggi in meno. E ugualmente importante è il calo dei turisti, soprattutto stranieri. O il fatto che il 2015, con Expo alle porte, ha segnato i minimi storici sulle presenze in città. La nostra non è una presa di posizione ideologica, lo ribadiamo”.

Al sindaco l’accusa di non saper ascoltare: “E’ paradossale – dichiara Principe – che un sindaco che arriva da una “lista civica”, che nasce dalla cittadinanza attiva, non sappia ascoltare chi la città la vive ogni giorno. Un errore tipico della “vecchia” politica, un errore che il sindaco Galimberti, proprio per il suo essere “uomo nuovo” che non arriva da un partito, a maggior ragione non dovrebbe fare. Bollare come avversario  chi fa delle osservazioni e proposte costruttive  è purtroppo il retaggio di una politica di altri tempi, in cui il dissidente era bollato ed emarginato. Non riconoscere le associazioni di rappresentanza, volerle liquidare come “nemici” non serve a nessuno. Non serve all’amministrazione e non serve alla comunità. Da sempre, con trasparenza, abbiamo dato voce alle preoccupazioni degli imprenditori. E solo questo. Meno chiaro, invece, è stato apprendere dai media locali (a poche ore dal Duc dove abbiamo affrontato anche la questione dei parcheggi) il problema con Saba che chiede un rincaro delle tariffe”.

“Caro Sindaco, non sarebbe stato più leale non nascondere il problema al tavolo delle Associazioni – chiede il presidente di Confcommercio -? Non ci sono buoni o cattivi, ci sono idee diverse in campo. La nostra idea di città non si limita ai parcheggi e alla ztl: abbiamo solo  indicato questi temi come priorità da affrontare subito e senza costo, magari dando alle casse del Comune la possibilità di qualche ricavo in più. Perché, tornando a Saba, è paradossale che ci si lamenti dei mancati introiti del Marconi e poi si lasci chiuso un corridoio strategico come è quello di via Manzoni e via Verdi. Ma le nostre analisi e soluzioni non trovano in questa Giunta alcun rispetto e sono guardate sempre con troppa sufficienza. Anche noi stiamo lavorando sul brand, sugli eventi, sull’immagine di Cremona. Ma, lo ribadiamo, tutte queste cose non servono se il centro resta inaccessibile. Non è una dichiarazione di guerra o un programma di partito, è solo una considerazione di buon senso. Un contributo da parte di cittadini-imprenditori che, come Associazione, abbiamo sempre cercato di dare ad ogni giunta che si è succeduta a palazzo Comunale, indipendentemente dal suo colore”.

“Il nostro dovere – in conclusione – è fare rappresentanza, non fare politica. E lo facciamo, da sempre, con responsabilità e spirito costruttivo, mettendo al centro il “bene comune” e lo sviluppo della città. Continueremo su questa strada, che piaccia o no al nostro sindaco, consapevoli che a  Cremona servono un rinnovamento profondo  e l’abbandono della cultura del sospetto. Occorre la capacità di creare reti e mettere in campo un confronto con la società civile, di cui a buon titolo fanno parte le imprese della città.  Cercando di capire che, a volte, sono gli schemi mentali che devono adeguarsi alla realtà e non viceversa.  Senza la presunzione di insegnare agli imprenditori la gestione delle aziende o senza crearsi nemici inesistenti”.

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