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Zorzi al liceo Vida affascina gli studenti tra vittorie e sconfitte nello sport

Zorzi nelle vesti di commentatore di volley per Sky

Una sala Bolognini gremita ha accolto il campione della nazionale di pallavolo degli anni ’90 di Velasco, Andrea Zorzi, che ha incontrato gli studenti dei licei Vida e Manin e delle medie Campi e Vida, al seminario di via Milano, a Cremona. “Generazione di fenomeni”, questo il titolo scelto per l’incontro, durante il quale Zorzi ha raccontato se stesso iniziando dalla storia dei suoi genitori, di come si sono conosciuti e di quando hanno deciso di avere un figlio.
Prima di essere un grande campione della pallavolo, “Zorro”, così come è soprannominato, ha sofferto durante l’adolescenza a causa proprio della statura fuori misura. All’inizio della carriera la pallavolo ha rappresentato l’occasione giusta per sfruttare questo “difetto”. Grande interesse ha suscitato il sentire che campioni lo si può diventare anche se si comincia tardi uno sport: Zorzi ha raccontato di essere stato spinto a praticare la pallavolo dai professori del liceo classico, scuola che non aveva scelto in prima battuta, non perchè avesse particolare predisposizione, ma perchè nelle altre materie non brillava. Il volley per Andrea non è solo una pratica sportiva, ma “una meravigliosa compagna di vita che mi portato in giro per il mondo, mi ha fatto vincere, ma anche perdere”. La sconfitta più bruciante? Non le semifinali olimpiche, ma l’eliminazione ai quarti alle Olimpiadi di Barcellona, quando il team azzurro era tra i favoriti assoluti.
Il racconto di un atleta che attraverso le esperienze sportive, ricostruisce la cronaca e la storia di un Paese, facendo tesoro del”insegnamento ricevuto, perchè come ama dire lui, “la pallavolo è l’unico sport di squadra che per regolamento ti obbliga a passare la palla, i tuoi compagni non sono un’opzione ma l’unica possibilità che hai per provare a vincere”.

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