Cronaca

Rigenerazione urbana, Ceraso chiede conto degli investimenti

Quanto ha funzionato la rigenerazione urbana a Cremona? A chiederselo è Maria Vittoria Ceraso, che allude a una serie di interventi mancati nonostante le promesse fatte dalla Giunta in campagna elettorale. “In questi tre anni a quanto ammontano le risorse finanziarie spese (proprie del Comune o ottenute attraverso contributi) nelle attività definite da questa Amministrazione di ‘rigenerazione urbana’ (arredo temporaneo, animazione, intrattenimento ecc)?”. In particolare si vuole conoscere “quante risorse sono state fino ad ora investite invece nella rigenerazione urbana così come definita dalla legge regionale n. 31 del 2014 e in particolare  in misure di ristrutturazione urbanistica, riqualificazione dell’ambiente costruito, riorganizzazione dell’assetto urbano attraverso la realizzazione di attrezzature e infrastrutture, spazi verdi e servizi, il recupero o il potenziamento di quelli esistenti?”.

Ma soprattutto, il consigliere polemizza sulla pedonalizzazione di corso Garibaldi. “in che misura” si chiede “le suddette iniziative, in particolar modo di riqualificazione/miglioramento dell’arredo urbano permanente, hanno interessato ad esempio Corso Garibaldi, la famosa strada che non andava pedonalizzata solo chiudendola? A quanto ammontano le risorse finanziarie investite nelle suddette iniziative?”.

L’INTERROGAZIONE

Premesso che:
– Nel 2014 in campagna elettorale il Sindaco Galimberti ha dichiarato: “La città vive un momento difficilissimo, sono mancate idee sul rilancio della città, perché è questo il nodo centrale: rilanciare la città, il commercio e il turismo. Ed è mancata programmazione e ascolto: non si pedonalizza una strada (Corso Garibaldi) chiudendola, così la si fa solo morire. La questione riguarda il centro ed anche le periferie, dove hanno chiuso negozi di vicinato e servizi. Il Comune deve adottare un metodo di lavoro nuovo, ascolto, programmazione, progetti e decisioni condivise tra commercianti, istituzioni culturali della città, promotori turistici e alberghieri, realtà produttive del territorio. Noi abbiamo idee concrete e progetti di cui abbiamo parlato e continueremo a parlare con i commercianti”;
– Negli anni 2014-2015-2016 questa Amministrazione ha presentato, attraverso conferenze e comunicati stampa, iniziative definite di “rigenerazione urbana” che prevedevano  l’allestimento di arredi urbani provvisori e  iniziative di animazione, spettacoli, intrattenimenti, concerti, eventi culturali, principalmente nelle tre postazioni individuate (corso Garibaldi, corso Mazzini, largo Boccaccino), ma con momenti anche nei musei cittadini e nei quartieri.

Considerato che:
– In base alla Legge Regionale 28 novembre 2014 , n. 31 della Regione Lombardia la rigenerazione urbana è difinita all’art. 2 comma 1 lett. e) come: l’insieme coordinato di interventi urbanistico-edilizi e di iniziative sociali che includono, anche avvalendosi di misure di ristrutturazione urbanistica, ai sensi dell’ articolo 11 della l.r. 12/2005, la riqualificazione dell’ambiente costruito, la riorganizzazione dell’assetto urbano attraverso la realizzazione di attrezzature e infrastrutture, spazi verdi e servizi, il recupero o il potenziamento di quelli esistenti, il risanamento del costruito mediante la previsione di infrastrutture ecologiche finalizzate all’incremento della biodiversità nell’ambiente urbano.

In particolare la rigenerazione urbana viene definita come un percorso che porta a ripensare alle parti della città, cercando di trovare nuove funzioni a vuoti urbani e ridonando centralità a quei luoghi da sempre commerciali oggi in profonda crisi, per fattori fisici ( mancanza di accessibilità, assenza di parcheggi o tariffe troppo elevate) o economici (crisi economica, chiusura delle attività al dettaglio, apertura di grandi centri commerciali). Interventi sull’accessibilità, sull’arredo urbano e sugli immobili dismessi in zone centrali, possono innescare processi di recupero e rinnovamento, usi nelle diverse ore del giorno da parte di fruitori differenti, ridonando vitalità a quegli spazi da sempre preposti alla funzione commerciale e oggi in profonda difficoltà. Puntare ai programmi integrati di gestione e di riqualificazione dei centri storici come indicato nella legge regionale è la sfida del futuro.

Considerato altresì che ad esempio:
– A Mantova rigenerazione urbana ha significato la realizzazione della nuova illuminazione dei portici cittadini e delle volte e colonne del Lungorio, delle Pescherie, della Torre di San Domenico e di Palazzo Te. Ma non solo. Il progetto di recupero e valorizzazione della città ha interessato anche le aree verdi, e ha accompagnato i cittadini e i visitatori in un percorso in continua evoluzione.
– A Pistoia il sindaco ha dichiarato che “E’ la rigenerazione urbana, e non “gli eventi effimeri”, il cuore del progetto di Pistoia Capitale Italiana della Cultura 2017. Una delle sedi più importanti della città, Palazzo Fabroni – vero e proprio Museo del Novecento e del Contemporaneo – ospiterà, tra le altre, le mostre: ‘Prêt-à-porter’ del pittore Giovanni Frangi, a cura di Giovanni Agosti (5 febbraio-2 aprile) e ‘Marino Marini. Passioni visive’, curata da Flavio Fergonzi e Barbara Cinelli (16 settembre 2017-7 gennaio 2018). Progetto cardine della riqualificazione cittadina è il recupero dell’area dell’antico Ospedale del Ceppo, in pieno centro storico, che sarà trasformato in un quartiere di elevata qualità ambientale, urbanistica e architettonica, completamente pedonale e immerso nel verde.

Si interroga il Sindaco e la Giunta
– In questi tre anni a quanto ammontano le risorse finanziarie spese (proprie del Comune o ottenute attraverso contributi) nelle attività definite da questa Amministrazione di “rigenerazione urbana” (arredo temporaneo, animazione, intrattenimento ecc)?
– Quante risorse sono state fino ad ora investite invece nella rigenerazione urbana così come definita dalla legge regionale n. 31 del 2014 all’art. 1 comma 2 lett. e) ed in particolare  in misure di ristrutturazione urbanistica, riqualificazione dell’ambiente costruito, riorganizzazione dell’assetto urbano attraverso la realizzazione di attrezzature e infrastrutture, spazi verdi e servizi, il recupero o il potenziamento di quelli esistenti?
– In che misura le suddette iniziative, in particolar modo di riqualificazione/ miglioramento dell’arredo urbano permanente, hanno interessato ad esempio Corso Garibaldi, la famosa strada che non andava pedonalizzata solo chiudendola? A quanto ammontano le risorse finanziarie investite nelle suddette iniziative?

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