Cronaca

Inceneritore, dopo 2 anni nessun indagato, ma parte studio su effetti inquinanti

Partirà tra qualche settimana lo studio epidemiologico del’Ats Valpadana (Cremona-Mantova) sugli effetti del bruciarifiuti da anni in funzione in località San Rocco e dell’inquinamento in generale sulla popolazione della città e dei paesi del circondario. Ricordiamo che da sempre Cremona è una delle città peggiori per quanto riguarda l’aria, soprattutto per le polveri sottili.

L’indagine è coordinata dal professor Ricci, responsabile epidemiologico dell’Ats e collaboratore dell’Istituto di Sanità e dell’Oms. Si tratta di un lavoro molto complesso in quanto sarà raccolta una grande mole di dati su una popolazione residente di quasi centomila abitanti. Si tratta di una delle indagini epidemiologiche più vaste mai realizzate nel nostro Paese. L’Ats valuta di poter chiudere lo studio entro il 2017. Anche la Procura della Repubblica di Cremona si è interessata alla vicenda del bruciarifiuti di Cremona dopo l’esposto presentato da alcuni cittadini e associazioni.

Il Procuratore Di Martino è andato in pensione e solo tra qualche settimana si saprà chi sarà il suo sostituto. Ma che fine ha fatto quella inchiesta della Procura? Il Procuratore aveva nominato una serie di consulenti che da tempo hanno presentato l’esito del loro lavoro negli uffici di via dei Tribunali. Con quali risultati? Indiscrezioni vogliono che non sia stato trovato niente di penalmente rilevante (tant’è vero che non risulta nessun indagato) ma toccherà al nuovo procuratore chiudere o proseguire l’inchiesta avviata due anni fa.

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