Cronaca

Ventura su piscina: 'L'amministrazione ha di fatto già deciso'

E’ un’accusa di svendita dei servizi cittadini a soggetti estranei alla realtà cremonese, il commento finale di Marcello Ventura alla commissione di Vigilanza di due giorni fa nella quale si è parlato dell’affidamento dell’impianto natatorio, alla presenza dell’amministrazione e della stessa FIN attuale gestore. “Dopo Lgh, dopo Km, dopo le reti idriche, dopo il canile, anche la gestione piscina va su un altro territorio. Meno male che il Torrazzo è della Curia, altrimenti anche il simbolo di Cremona sarebbe già stato venduto”, conclude Ventura. “E’ stata una riunione – continua il suo intervento – durata 4 ore nella quale si è cercato di capire le motivazioni per le quali dopo 2 anni e mezzo di proroghe e promesse documentate alla FIN, l’amministrazione abbia virato verso Sport Management improvvisamente e senza curarsi di avvisare FIN. Soprattutto si è cercato di capire le reali intenzioni dell’amministrazione.
Il Segretario ha tecnicamente e giuridicamente spiegato le motivazioni che hanno portato a questa scelta con la solita preparazione che lo contraddistingue”. Secondo Ventura però le procedure non si sono svolte con trasparenza: “La nuova legge sugli appalti dice che l’amministrazione dovrebbe informare delle sue intenzioni chi effettua la manifestazione di interesse. Bene, le richieste ci sono state ma questa procedura non è stata rispettata. Come mai? La risposta è stata puntualmente evitata.”. Il consigliere di Fratelli d’Italia – Alleanza nazionale se la prende poi con Sindaco ed Assessore allo sport Platé, accusati di essere andati fuori tema nel corso del dibattito e di non aver preso in considerazione l’offerta delle Canottieri (presenti in commissione con alcuni rappresentanti) di poter gestire direttamente la struttura, confermando in tal modo che “sarà Sport Management a gestire la piscina. Le relazioni di Sindaco ed Assessore non hanno tenuto conto minimamente del dibattito, avrebbero potuto tranquillamente venire alla fine che nulla sarebbe cambiato”.
“La figuraccia – prosegue Ventura –  è continuata quando l’amministrazione, nella persona di un Dirigente, ha ammesso che il contatore dell’acqua nominato da Platè alla stampa con accuse per screditare la FIN, non esiste davvero. Così come l’accusa alla scorsa amministrazione (che ha colpe per tutto naturalmente) di non produrre i certificati di prevenzione incendio, quando è stato da me evidenziato con documenti alla mano che ad oggi esistono solo promesse cartacee del dirigente di riferimento, ma ancora nulla è stato fatto”. Nemmeno sui dati relativi alla frequenza degli utenti della piscina (quanti afferiscono alle società di nuoto e quanti individuali) c’è accordo tra le due parti: secondo Ventura le cifre fornite in commissione non sono reali.
“Forse – conclude Ventura –  l’amministrazione non si rende conto delle enormi potenzialità sportive delle canottieri e nemmeno che se le canottieri seguissero un’altra strada facilmente percorribile, il buco nell’acqua dell’affidamento si trasformerebbe nell’ennesimo disastro concretizzandosi quasi come un danno erariale”. Il riferimento è alla possibilità che le canottieri (Baldesio, Flora, Bissolati, ma anche altre associazioni che organizzano corsi e gare di nuoto) disertino l’impianto pubblico e coprano una delle loro vasche per l’utilizzo nei mesi invernali. Con grave danno di introiti per la piscina di piazzale Azzurri d’Italia.

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