Cultura

Il segreto di Stradivari? Legno imbevuto in un cocktail di metalli

Il segreto dei violini cremonesi, di quelli di Stradivari in particolare, continua ad affascinare gli scienziati. Che la ragione di quelle sonorità ineguagliate potesse stare nelle vernici utilizzate dal maestro è un punto assodato, ma adesso un nuovo studio pubblicato sul Pnas (Proceedings of the National Academy of Sciences of the United States of America – Atti dell’Accademia Nazionale delle Scienze degli Stati Uniti), rivela che le ragioni della straordinaria acustica dei violini cremonesi potrebbe essere anche la causa del loro progressivo deterioramento. Secondo quanto riscontrato dal neuroscienziato  Hwan-Ching Tai  dell’università di Taiwan e riportato oggi da “La repubblica” il legno utilizzato da Stradivari per alcuni violini era stato imbevuto in un bagno chimico di alluminio, calcio, rame, sodio, potassio e zinco allo scopo di tenere lontani funghi e tarli. Ma le reazioni chimiche di questa soluzione con il legno potrebbero essere da un lato all’origine di un suono così speciale, dall’altro potrebbero aver accelerato la decomposizione del legno. Lo studio ha preso in considerazione quattro violini Stradivari e uno di Guarneri del Gesù: la particolare miscela di metalli viene descritta dallo studio come una pratica mai più utilizzata dalle successive generazioni di liutai.

Sempre il Pnas aveva pubblicato qualche anno fa una ricerca sugli esiti di un confronto tra violini antichi e moderni, fatti suonare da famosi esecutori senza rendere loro nota la provenienza dello strumento. 12 strumenti, 6 moderni e 6 antichi (tra cui due Stradivari e un Guarneri) per un test che aveva dato un risultato a sorpresa: sei su dieci violinisti avevano dato il voto migliore a uno strumento moderno, concentrandosi in particolare su uno.

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...