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Il Messiah di Handel giovedì 22 dicembre in Cattedrale con il coro Costanzo Porta

Appuntamento di grande prestigio nel segno della tradizione classica natalizia, giovedì 22 dicembre alle ore 20.30 presso la Cattedrale di Cremona, l’Associazione Costanzo Porta presenta uno dei grandi capolavori della letteratura musicale, il Messiah di George Friedrich Handel, Oratorio in tre parti per soli, coro e orchestra, su libretto di Charles Jennens tratto dai Testi Sacri. Il monumentale capolavoro  che contiene una famosissima pagina come l’“Hallelujah”, verrà interpretato dall’ Orchestra barocca Cremona Antiqua con il Coro Costanzo Porta sotto la direzione del noto Maestro cremonese Antonio Greco. I ruoli solistici sono affidati a: Paola Valentina Molinari (Soprano), Anna Bessi (Contralto), Francisco Fernandez Rueda (Tenore) e Fulvio Bettini (Basso) che provengono da specializzazioni accurate nel repertorio barocco e rinascimentale.

L’oratorio Messiah senza dubbio è l’opera più celebre, e di conseguenza più eseguita, del catalogo di Händel. Le origini risalgono all’estate del 1741, quando nel giro di sole tre settimane, tra agosto e settembre, Händel scrisse l’intero lavoro. La struttura ricalcava il modello ormai sperimentato con successo di un tipo di spettacolo sinfonico-corale simile all’opera, a numeri chiusi (recitativi, arie, cori eccetera) e articolato nelle canoniche tre parti.

Fino al Messiah, Händel si era limitato a trattare soggetti ambientati nell’Antico Testamento o temi di natura filosofica e morale. In questo caso, invece, il libretto di Jennens si spingeva più in là, componendo un mosaico di circa ottanta versetti tratti dalla cosiddetta Bibbia di re Giacomo e dal Book of Common Prayer, i testi fondamentali della fede anglicana. Il 13 aprile 1742 il Messiah fu eseguito per la prima volta a Dublino in un concerto di benefi cenza, e ottenne un successo straordinario.

Le rappresentazioni per fini caritatevoli rappresentano una costante della storia del Messiah e questo carattere ha impresso un marchio indelebile alla storia della sua ricezione. Le riprese del Messiah furono numerose mentre l’autore era ancora vivo. Ogni volta Handel ritoccava la musica in maniera più o meno significativa, in particolare per quanto riguarda la strumentazione e l’organico dell’orchestra. Di conseguenza esistono numerose versioni della partitura, tutte basate su materiale originale (autografo della partitura, copie usate da Händel per l’esecuzione,
altre copie dell’epoca contenenti musica aggiuntiva eccetera).

Tra le ‘riletture’ maggiormente famose, va segnalata quella richiesta dal barone Gottfried van Swieten a Wolfgang Amadeus Mozart, che apportò significative modifiche all’originale. L’opera è suddivisa in tre parti: la prima riguarda la nascita di Cristo e la realizzazione delle antiche profezie che annunciano la venuta del Messia per redimere l’umanità; la seconda parte medita sul compimento della redenzione dai peccati attraverso la Passione e la Resurrezione di Cristo; la terza parte esalta la vittoria finale di Cristo che ha sconfitto la morte. Questa struttura tripartita conferisce a Messiah un carattere in alcuni tratti intimistico e meditativo, in altri solenne e celebrativo. L’oratorio prevede l’impiego di quattro voci soliste – soprano, alto, tenore e basso – di un’orchestra con oboi, fagotto e trombe accanto ai consueti archi e basso continuo, e di un coro a quattro e cinque parti. La versione proposta per l’esecuzione è quella dell’edizione Bärenreiter pubblicata nel 1966. L’intera manifestazione è patrocinata dal Comune di Cremona e si avvale del contributo e sostegno della Fondazione Arvedi Buschini. E’ realizzata in collaborazione con la Cattedrale S. Maria Assunta di Cremona.

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