Cronaca

Cornamusa suona sotto il Torrazzo: qui fu inventato lo strumento scozzese

Giovedì 8 dicembre, festa dell’Immacolata. In piazza Stradivari il mercatino alimentare, in sottofondo il suono di una cornamusa. Davanti ai gradini dell’ingresso al cortile Federico II musicista scozzese, rasta e barba rossi giusto per rimarcare le sue origini, soffia nelle ance del suo strumento tra la curiosità dei passanti. La suggestione è tanta, anche perchè poco lontano, sul palazzo della Libera Associazione Agricoltori, quasi all’angolo con via Solferino, c’è murato un bassorilievo del ‘400, quel che resta dell’antico palazzo a portici sulla piazza raso al suolo nel periodo fascista per costruire la sede degli agricoltori.

Quello raffigurato è un “piffararo”, un suonatore di piffero, che la “Magnifica Comunità di Cremona” assumeva per accompagnare il canto del Vespro al sabato in Cattedrale e le processioni cittadine. Il piffero in realtà è dotato di una sacca per l’aria e ricorda davvero lo strumento scozzese. Sarebbe stato proprio uno di questi pifferai ad inventare la cornamusa, strumento ufficiale scozzese ma nato sotto il Torrazzo. Pietro Bassiano Bruno, residente nell’attuale via 11 febbraio sotto la parrocchia di Santa Maria Maddalena, fu costretto a lasciare Cremona per motivi religiosi. Ed arrivò in Scozia dove è ormai certificata dagli studiosi l’origine cremonese della cornamusa. Una delle famiglie storiche di costruttori di cornamuse è infatti quella dei Mac Crimmon, probabilmente in origine dei Mac Cremona diventati poi Mac Crimmon.

Ed è stato bello, l’8 dicembre, risentire 600 anni dopo il suono delle cornamuse sotto il Torrazzo.

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