Politica

Referendum, Galimberti: 'L'alternativa ora è un mix di populismo e demagogia'

Il sindaco Galimberti ieri al momento del voto

AGGIORNAMENTO – Prime reazioni dei politici locali all’esito del voto per il referendum costituzionale. I commenti a caldo sono stati affidati a Facebook. Scrive Andrea Virgilio, assessore all’area vasta del Comune, schierato per il sì: Una sconfitta netta e pesante. Ci aspetteranno passaggi complicati perché questo paese dovrà avere un nuovo governo e un passaggio elettorale a breve termine. Ora la vittoria dei sostenitori del no, di Brunetta, Salvini, Bersani, Grillo e della sinistra radicale, è chiara e indiscutibile. Io ringrazio tutti coloro che in questi mesi hanno mostrato impegno e dedizione a una proposta riformista e di cambiamento.

Il segretario provinciale del Pd Matteo Piloni preferisce guardare  oltre confine: In Austria vince Van Der Bellen, che dice:”Voglio un Paese Europeista”. E questa e’ già una buona notizia.

Francesca Pontiggia, consigliere Pd in Comune, attivista per comitato per il sì: #ciaone cambiamento, #ciaone paese competitivo, ben tornati vecchi inciuci e destre (oggi più estreme che mai…), restiamo nella stagnazione degli ultimi 20 anni, ma se siete felici così prendo atto e mi adeguo alla maggioranza.

Alessandro Carpani, consigliere comunale Lega Nord, schierato per il no, la butta subito sul locale: Anche a Cremona vince il NO! E il Sindaco del Sí non rappresenta l’idea della sua città, il prossimo a far le valigie è #Galimberti!

Carlalberto Ghidotti, coordinatore cittadino di FI, sostenitore del no, rasenta il macabro: Ho visto portare al seggio Compagni prelevati dalle celle frigorifere … Ho visto Sindaci fare campagna elettorale …  Ma gli Italiani sono ancora la Maggioranza!

Lapo Pasquetti, Sinistra Italiana, per il no: Il sole non è ancora sorto, ma nutro forti aspettative, nonostante le fosche previsioni.

Il sindaco Gianluca Galimberti, che si era fortemente impegnato per il sì aderendo alla campagna nazionale del Pd, attirando su di sé anche le critiche di alcuni componenti della sua stessa maggioranza: Abbiamo creduto che semplificare lo Stato servisse a tutti i territori, anche al nostro, e lo crediamo ancora. Anche noi ci siamo impegnati per uno Stato più semplice ed efficiente. Perdiamo un Governo col quale abbiamo costruito progetti importanti e altri erano in prospettiva. Certo, anche errori sono stati commessi, ma tanto è stato il lavoro fatto. La preoccupazione per l’apertura di un periodo di instabilità in un’Europa instabile è forte ed è forte anche perché questa instabilità ha ricadute territoriali e perché l’alternativa è un mix di populismo e demagogia che può far male al Paese e all’Europa. Proprio per questo, la nostra risposta è quella di impegnarci con ancora maggiore forza per il bene comune del nostro territorio e di tutto il paese. E poi, comunque, l’ho sempre detto che non sarei andato a Roma fare il Senatore!

Molto articolato il commento della rappresentanza cremonese di L’Altra Europa con Tsipras, componente di sinistra del comitato per il no: Ci aveva provato Berlusconi, ci ha riprovato Renzi: ma il popolo italiano non accetta di subire passivamente l’arroganza del potere di un Governo che vuole cancellare il pluralismo e la partecipazione, falsare la rappresentanza ed escludere ogni voce critica, azzerare le prerogative delle comunità locali, umiliare il ruolo del Parlamento e ridurre l’indipendenza delle Istituzioni di controllo e garanzia.
E con un NO grande e largo nella società e nei territori difende la Costituzione della Repubblica nata dalla Resistenza e dalla lotta di Liberazione dal nazi-fascismo. La Costituzione dei Diritti e della Democrazia, della Solidarietà e della Partecipazione, dell’Eguaglianza e delle Libertà.
Ora la vera grande Riforma di cui il Paese ha bisogno è l’attuazione di questa Costituzione, il ristabilimento delle sue regole, l’inveramento dei suoi principi, la realizzazione dei suoi obbiettivi.

Con il 56,66% di no e il 43,34% di sì, il cambiamento della carta costituzionale è stato bocciato in provincia di Cremona. Nel capoluogo la forbice è meno allargata: 52,7% contro 47,%; a Crema i no hanno vinto i no con il 52,4%, i sì si sono fermati al 47,6. Un’affluenza davvero notevole, quella in provincia di Cremona pari al 74,3%, al di sopra della media nazionale. Buono anche il risultato per la città capoluogo, pari a 73,24%, e per Crema, 74,60%.

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