Cronaca

Festa torrone, malcontento nei bar: 'No a concentrare tutto in piazza Stradivari'

foto Sessa

Tempo di bilanci per la festa del Torrone, conclusa domenica sera e tempo anche di riaprire il discorso sul futuro della festa più attraente dell’anno per la città. Ecco tre pareri raccolti da altrettanti pubblici esercizi in centro storico, utili per avviare una discussione che da anni ormai divide gli organizzatori che puntano sulla durata di 9 giorni per ridurre i rischi dovuti al maltempo e chi invece ritiene più utile per la città puntare su un solo week end.

“Il primo sabato della festa è andato così così, non molto diverso da un sabato qualunque. La prima domenica invece molto bene. Fiacchi i giorni infrasettimanali, in pratica come se la festa non esistesse. Il secondo sabato è stato come quello precedente, niente di eclatante, mentre la seconda ed ultima domenica sottotono rispetto ala prima: diciamo una buona domenica con una marcia in più”. Nicoletta, titolare di Lord Caffé in corso Garibaldi ci tiene a precisare che “la cosa più importante è preservare la festa del Torrone, un vanto non solo per l’organizzatore, ma per tutta la città. Io, e come me molti altri esercenti della zona, abbiamo constatato di persona che i visitatori si aspettano “un’invasione” di banchi, ciò che non hanno trovato arrivando a Cremona. Diversi di loro, scendendo da porta Milano, ci hanno chiesto dove si trovasse l’esposizione. Ricordo quella del 2014 come la migliore edizione in assoluto: una festa diffusa lungo i corsi di accesso a piazza Stradivari, una formula che secondo me andrebbe ripresa”. “Io capisco – aggiunge – che vendere tanti spazi sia difficile per l’organizzatore. Però, perchè litigare per piazza Stradivari quando ci sono i corsi pedonali vuoti? In piazza potrebbero essere concentrati gli spettacoli. Devo comunque ringraziare l’organizzazione e l’assessore Barbara Manfredini per avere ascoltato la richiesta partita da Corso Garibaldi di far fermare i bus turistici con guida a porta Milano o piazza Cittanova. Il risultato si è decisamente visto”.

A quanto pare nella seconda domenica è cambiata la tipologia di persone: “Meno gente che ha trascorso l’intera giornata e più numerosi quelli arrivati di pomeriggio. Forse anche questa è stata la causa del calo”. Insomma, una festa da migliorare perchè la formula attuale sta già invecchiando: “Le mie non sono critiche, sono pareri, perchè questa festa la vogliamo tutti”.

Grande insoddisfazione, invece, per i gestori con sede in via Capitano del Popolo, una strada dimenticata dalla festa, nonostante la sua vicinanza alla piazza principale. “La strada è stata chiusa conuna transenna ma al contempo assolutamente priva di eventi o di bancarelle” evidenzia la titolare del Mirror, Patrizia Bonoldi. “Anche noi facciamo parte di piazza Stradivari e paghiamo le tasse come gli altri. Eppure non ci hanno considerato minimamente, nè hanno programmato un minimo evento qui davanti. Neppure l’esibizione di un artista di strada”. Negativo anche il giudizio complessivo sulla festa. “Dura troppi giorni e per noi gestori di bar non ha portato grandi affari, anzi, gli incassi sono stati drasticamente ridotti rispetto al solito” afferma la titolare del Mirror. “Senza contare che l’affluenza alla festa è stata decisamente più bassa dello scorso anno. Sarebbe bastato fare un fine settimana lungo, dal venerdì al lunedì, con eventi e bancarelle concentrati. Anche perché durante la settimana è stato un deserto”.

vegetamente-mirror-ev

Dello stesso tenore anche la situazione per il locale Vegetamente, che addirittura nella seconda domenica della festa è rimasto chiuso. “Al sabato abbiamo visto turisti e soprattutto gestori dei banchetti, che sono venuti in pausa pranzo, mentre domenica non si è visto nessuno” spiegano dal negozio. Insomma, finché c’era anche il mercato e la gente che girava tra i banchi si è lavorato, poi basta. “Dopo l’esperimento della prima domenica aperta ci siamo resi conto che non ne valeva la pena, così alla seconda abbiamo lasciato chiuso”.

Giuliana Biagi – Laura Bosio

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