Cronaca

Adozioni della misericordia per i detenuti poveri del carcere di Cremona

Con l’inizio del tempo di Avvento, Caritas Cremonese e Cappellania del carcere, rilanciano l’impegno ecclesiale in favore dei detenuti. Lo spiega il sito della Diocesi. La struttura, si legge, vede circa il 25% dei detenuti in situazione di grave povertà ed emarginazione.

Secondo gli ultimi conteggi, la soglia di povertà estrema è fissata alla disponibilità di 1,90 dollari al giorno. Nel carcere di Cremona, un detenuto su 4 (un centinaio globalmente) non ha a disposizione nemmeno un euro, e se vivere una detenzione dignitosa è sempre un’impresa umanamente complicatissima, farlo senza soldi è praticamente impossibile.

Si trovano quindi in inverno persone con i soli indumenti estivi, indossati al momento dell’arresto. Senza soldi – rileva il sito della Diocesi, non si possono fare telefonate al legale o ai famigliari, magari lontani e impossibilitati a fare colloqui regolari, niente buste e bolli per scrivere e mantenere i contatti con l’esterno, niente prodotti per l’igiene personale o certe medicine che l’amministrazione non garantisce.

Niente denaro significa nessuna possibilità di acquistare prodotti alimentari da cucinare in cella con i fornelletti da campeggio (sempre da comperare), e dipendenza totale dalla cucina istituzionale che di pasti sani, adeguati e digeribili ne sforna certamente non in abbondanza.

Partendo da questa realtà oggettiva, Caritas e Cappellania sono impegnate nel rilancio dello storico progetto Fratello Lupo, proprio per fare fronte il più possibile a tutti i bisogni più urgenti.

La proposta – rivolta alle parrocchie, agli oratori, ma anche a famiglie, associazioni, ordini religiosi, aggregazioni ecclesiali, singole persone –  è quella dell’Adozione della Misericordia, cioè l’adozione a distanza di uno dei detenuti in situazione di povertà assoluta del carcere cittadino. Con 20 euro al mese sarà possibile garantire a queste persone il minimo indispensabile per vivere con dignità.

“La speranza naturalmente è che in tanti si possano fare carico di una adozione annuale, ma anche sottoscrizioni mensili o quindicinali sono più che benvenute” evidenzia Marco Ruggeri (diacono della Caritas Cremonese). “Scontato sottolineare che molti dei detenuti che usufruiranno di questo aiuto, certamente non hanno titoli per dire di meritarlo. Con chiarezza diciamo che a usufruirne saranno anche persone difficili, pentite di nulla, pretenziose, incattivite, ingrate. Persone che, però, come Chiesa mai dobbiamo stancarci di incontrare per tessere relazioni, pur se dure, faticose e conflittuali, nella logica della correzione fraterna, anche severa, ma che sempre muove dall’indispensabile perché l’umano non sia sfregiato nell’essenza dei bisogni. Come Chiesa che vive in carcere non possiamo non scommettere che su questo approccio, che non è buonista, ma semplicemente umano e pure efficace”.

L’Avvento nella Casa circondariale di Cremona
Intenso anche quest’anno il programma del cammino d’Avvento e di preparazione al Natale. Coordinati dai cappellani don Roberto Musa e don Graziano Ghisolfi, proseguiranno in entrambi i padiglione del carcere, sia gli incontri di catechesi, che i gruppi di approfondimento biblico, che vedono impegnati oltre ai catechisti di Comunione e Liberazione e Rinnovamento dello Spirito, anche un seminarista e il diacono don Nicola Premoli. Ai detenuti saranno anche forniti sussidi per la preghiera personale e la meditazione della Liturgia della Parola quotidiana.?Venerdì 16 dicembre, il Vescovo incontrerà i detenuti, cui donerà un piccolo presepe per la cella, e celebrerà l’Eucaristia.

In questo periodo Caritas e Cappellania stanno intensificando gli sforzi per dare assistenza a tutte le situazioni di maggior bisogno, cui si vorrebbe aggiungere, come gli altri anni, la raccolta di pandori e panettoni, da portare in ogni cella il giorno di Natale (raccolta presso gli uffici Caritas di Via Stenico 2b a Cremona, dove è anche possibile sottoscrivere l’Adozione della Misericordia).

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