Addio Sel. Cremona segue il processo nazionale Congresso per scioglimento
Sinistra, Ecologia e Libertà verso lo scioglimento anche a Cremona, dove in giunta comunale il partito esprime l’assessore Rosita Viola e ha come punto di riferimento in consiglio Filippo Bonali (però non più iscritto). Quello che sta accadendo alla sinistra a livello nazionale è un piccolo tsunami che sta passando quasi inosservato, oscurato dal tema centrale del referendum e dalla sovraesposizione del Pd e del suo leader. Ma sta di fatto che, se andrà in porto la proposta di Nicki Vendola, entro l’anno il partito andrà a congresso e deciderà di sciogliersi, indirizzando i suoi iscritti verso il nuovo soggetto politico di Sinistra Italiana. Una soluzione condivisa dal segretario cittadino di Sel, Lapo Pasquetti: “A Cremona abbiamo dato avvio al comitato provinciale per la formazione del nuovo partito unitario della sinistra. Il congresso fondativo è previsto a febbraio, per quanto mi riguarda trovo condivisibile la proposta di superare l’esperienza di Sel che purtroppo, dal 2009 quando è nata, ad oggi, non è diventato elemento aggregante per altre forze della sinistra. Doveva essere il lievito, ma è rimasta soltanto la farina”. L’obiettivo è superare l’esperienza di cartelli elettorali (come l’Arcobaleno di qualche anno fa, finiti nel nulla nel breve periodo) che raggruppano una pluralità di simboli e puntare invece su un simbolo unitario. Percorso non facile, che non vede del tutto convinti gli interlocutori di sinistra: i fuoriusciti dal Pd di Civati con ‘Possibile’, Rifondazione Comunista e il gruppo che si richiama a Tsipras. “Siamo d’accordo – spiega Pasquetti – di creare un soggetto unitario della sinistra; non d’accordo sul fatto di rinunciare alle rispettive tessere e simboli. Rifondazione ad esempio vorrebbe mantenere il doppio tesseramento. Sel ha deciso invece di facilitare il percorso attraverso l’autoscioglimento, mostrando che non si sta discutendo del primato di nessuno e consentendo ai singoli individui di transitare nella nuova formazione. Sono passaggi delicati perchè hanno anche risvolti contabili e fiscali, ma secondo noi non impossibili, ad esempio creando organismi ad hoc per la transizione. Credo che lo si debba fare, per dare una risposta a tutto quell’elettorato di sinistra che si è stancato di tanti frazionamenti”. Un soggetto dunque che a livello nazionale viene accreditato anche di un 6-7% e con l’obiettivo minimo di raccogliere almeno il 5% dell’elettorato. Intanto, il deputato cremasco Franco Bordo ha anticipato i tempi entrando nel gruppo parlaimentare di Sinistra Italiana.
Poco o nulla dovrebbe cambiare invece nella politica locale, dove sinistra e Pd, insieme al governo, sono divisi sul referendum e dove Rifondazione ha strappato con Sel più di un anno fa, togliendo il sostegno al raggruppamento Sinistra per Cremona – Energia Civile.
g.b.