Cronaca

Non fu stalking tra colleghi: assolta la postina. 'E' la fine di un incubo'

Nella foto, Laura Maccagni con il suo avvocato Massimiliano Cortellazzi

E’ stata assolta da tutti i capi di imputazione: ingiurie, minacce, lesioni, molestie, e soprattutto è stata assolta dalla principale accusa, quella di stalking nei confronti del collega. Oggi è arrivata la sentenza del giudice Christian Colombo nei confronti di Laura Maccagni, 46 anni, postina da 20, finita sul banco degli imputati in seguito alla denuncia per stalking sporta dal suo collega Nicola Sacco. Motivo dei battibecchi? Il fatto che Sacco, che a processo era parte civile attraverso l’avvocato Luciana Quirico, del foro di Lodi, aveva accettato di fare gli straordinari, coprendo, oltre alla sua, un’altra zona scoperta dal servizio. I fatti contestati andavano dal maggio del 2011 al dicembre del 2012, anche se tra i due non correva buon sangue già dal 2007, anno in cui, secondo il postino, “lei ha cominciato a tormentarmi”.

“Chi fa gli straordinari è un bastardo e non si lava”, “sei un infame”, “sei un cornuto”, “sei un gay”, “vieni fuori che ti faccio vedere”. Sarebbero alcune delle frasi che la dipendente dell’ufficio postale di via San Bernardo avrebbe pronunciato nei confronti del collega che contro di lei aveva presentato diverse denunce.

Nei confronti dell’imputata, lo stesso pm onorario aveva chiesto l’assoluzione dalle accuse di stalking e minacce, mentre la condanna a tre mesi per l’episodio contestato delle lesioni, accaduto nel luglio del 2011, quando la postina avrebbe sferrato un pugno al collega, e tre mesi di arresto per due episodi di molestie del dicembre del 2011 e del settembre del 2012.

Accuse che Laura Maccagni ha sempre respinto. Sacco, aveva detto l’imputata, “era un grande provocatore, ma io non gli ho mai detto nulla di offensivo, né ho mai alzato le mani su di lui”.

“Si è trattato semplicemente di rapporti controversi tra colleghi con divergenze lavorative”, ha spiegato l’avvocato Massimiliano Cortellazzi, difensore della Maccagni. “Lui, però, non perdeva occasione per cercare di provocarla. Ci sta che ci fossero state parole e reazioni da una parte e dall’altra, ma non c’è mai stato né l’episodio del pugno – si è trattato solo di una discussione senza contatto fisico – , né alcuna minaccia da parte della mia cliente”.

Per il legale della difesa, tutto sarebbe iniziato da una querela che la Maccagni aveva sporto nei confronti del collega Sacco, reo di aver ingiuriato la postina con frasi sessiste. “Il giudice di pace aveva dato ragione alla mia cliente”, ha spiegato l’avvocato Cortellazzi, “e condannato il Sacco a risarcirla. Da lì sono piovute le querele ai danni della Maccagni”.

Di “escalation di gravità di comportamenti violenti” della postina ha invece parlato l’avvocato di parte civile Quirico: “Una situazione che ha completamente rovinato la vita sia lavorativa che privata e affettiva del mio cliente, afflitto da un grave stato d’ansia”. “Episodi continui ed assidui”, ha continuato il legale, “che hanno costretto il mio cliente a sporgere una decina di querele in un paio d’anni e che denotano un comportamento illecito da parte dell’imputata con conseguente danno per la persona offesa”.

Ma l’avvocato Cortellazzi ha rilanciato, mettendo il dubbio che Sacco fosse effettivamente afflitto da un “perdurante stato d’ansia” che gli aveva impedito di andare al lavoro. “A prescrivergli degli ansiolitici era stato il suo medico di base”, ha detto il legale della difesa, “medico di base, non psichiatra, e in più sui social network erano riportate notizie sulle ottime stagioni sportive disputate dal signor Sacco a livello motociclistico, proprio negli anni in cui avrebbe accusato quegli stati d’ansia e avrebbe assunto gli ansiolitici”.

“Finalmente è finito un incubo”, ha dichiarato Laura Maccagni dopo la lettura della sentenza. “L’ho vissuto male, sia all’interno del lavoro che nella mia famiglia. Il pensiero c’era sempre. Ora, invece, mi sento felice”.

La motivazione della decisione del giudice sarà depositata entro 90 giorni.

Sara Pizzorni

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