Politica

Il ministro Boschi in sala Borsa: "Un sì per cambiare davvero"

AGGIORNAMENTO – Il ministro Maria Elena Boschi in sala Borsa, venerdì sera, per parlare delle ragioni del sì al referendum nell’incontro organizzato dal Pd provinciale. L’hanno accolta il sindaco Gianluca Galimberti, il senatore Luciano Pizzetti e la deputata Cinzia Fontana, il segretario provinciale democratico Matteo Piloni. Oltre ad un ospite a sorpresa, il maestro Mario Coppetti, 103 anni compiuti il 10 novembre, divenuto icona del ‘si’ alle modifiche costituzionali. Seduti uno vicino all’altra, Coppetti – partigiano, amministratore socialista, presidente onorario dell’Anpi  –  ha regalato nel suo saluto iniziale, momenti insieme di leggerezza e riflessione: “Sa, non sono mai stato iscritto al suo partito, che spesso ho anche avversato” (“c’è sempre tempo”, ha risposto lei). In una sala Borsa gremita da iscritti, amministratori e simpatizzanti, Coppetti ha esordito scusandosi di doversi allontanare presto: “A 103 anni ieri si sono aggiunti altri piccoli problemi”, aggiungendo subito: “Mi preoccupa molto questo clima di confronto esasperato, perchè le accuse che si scambiano i due fronti rischiano di rovinare a fondo il nostro collante democratico”, a proposito dei disordini di Firenze e Pavia, “che fanno già riflettere”.

“Vari punti della vostra riforma non mi soddisfano – ha aggiunto Coppetti – ma oggi non si tratta di discutere sui particolari, si tratta di scegliere se vogliamo cambiare o non cambiare mai niente. Condivido la posizione dell’ex sindaco di Venezia Cacciari”, ha detto poi citando ampi stralci di uno scritto del filosofo: “voterò si per spirito di solidarietà verso il sistema. .. questa riforma, per vie traverse, propone alcuni cambiamenti che da 40 anni noi volevamo. Noi non siamo riusciti a costruire nulla dal punto di vista della modernizzazione del sistema e chi ha fallito per 40 anni ha ancora il coraggio di attaccarci”.

“Ai pochi partigiani viventi, molto pochi, non dò nessun consiglio. Ai soci iscritti all’Anpi dico che io non sarò mai insieme alla Meloni o ai fascisti. Ai giovani vorrei dire: non abbiate paure di cambiare, un po’ di coraggio, un po’ di speranza ci vuole, e speriamo, speriamo, di avere un’Italia migliore”.

Giuliana Biagiboschi-pubblico

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