Lo sterminio attraverso il lavoro: Viaggio della Memoria a Mauthausen
Tra il 10 e il 12 aprile 2017 il Viaggio della Memoria delle scuole superiori tornerà a Mauthausen, il campo di concentramento nazifascista austriaco che nell’estate del 1938, a pochi mesi dall’Anschluss, venne messo in funzione per lo sfruttamento della cava di granito pregiato voluto dalle SS della DESt (Società economica delle SS creata per la gestione delle cave) sfruttando il lavoro schiavile dei deportati politici, e non solo. Il Viaggio – momento clou del programma educativo culturale “ESSERE CITTADINI EUROPEI – PERCORSI PER UNA MEMORIA EUROPEA ATTIVA”, sarà completato da una visita al sottocampo di Gusen. I dettagli delle iniziative di quest’anno sono stati illustrati dalla referente storico didattica del progetto, Ilde Bottoli e da Roberta Mozzi, preside dell’Itis Torriani, scuola capofila.
Dopo la disfatta francese del giugno 1940, migliaia di esuli spagnoli furono catturati dai tedeschi e inviati al campo di Mauthausen. Complessivamente gli storici calcolano che oltre diecimila repubblicani spagnoli furono internati nel campo e sottoposti a durissime condizioni di prigionia, fino a provocarne la morte. Il KZ di Mauthausen, insieme alla sua vastissima costellazione di circa quaranta sottocampi (tra i quali uno dei più significativi fu il campo di Gusen aperto nel 1940), è stato uno dei peggiori luoghi della deportazione politica europea. Si calcola che circa 200.000 prigionieri, nella maggior parte deportati politici e partigiani provenienti, oltre che dall’Italia, da tutta l’Europa occupata dai nazisti, transitarono dal campo e che le vittime siano circa 100.000. Anche 26.000 ebrei e circa 4.000 donne furono deportati nel campo, oltre agli Internati Militari Italiani.
Il programma prevede vari appuntamenti preparatori, il primo dei quali un seminario il 15 novembre in sala Puerari dalle 15 alle 18, coordinato dalla stessa Bottoli e da Celestino Cremonesi, incentrato sul sistema adottato a Mauthausen-Gusen, nel campo Kz. A spiegare i presupposti sarà il ricercatore Bruno Madia dell’università di Torino. Saranno inoltre proiettate alcune fotografie di Francesco Pinzi.
Per la Giornata della Memoria, il 27 gennaio, incontro degli studenti con il superstite Armando Gasiani, uno degli ultimi testimoni di Mauthausen e Gusen, che accompagnerà anche i giovani al viaggio della Memoria (aula magna Itis, ore 10 – 12). Il 10 febbraio invece, Giornata del Ricordo, sarà un’occasione di approfondimento storico-culturale della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale, grazie alla presenza di storici italiani e sloveni, per consolidare il percorso avviato negli anni precedenti.
g.biagi