Spettacolo

La Turandot del regista Frigeni convince il pubblico del Ponchielli

Una Turandot da applausi a scena aperta si è schiusa ieri sera sul palco del Ponchielli, quarto titolo del cartellone di lirica realizzato in coproduzione con i teatri di OperaLombardia.
Il capolavoro pucciniano dal sapore esotico ha convinto il pubblico del Ponchielli a dispetto di un allestimento volutamente “astratto” nella versione scelta dal regista Giuseppe Frigeni, che ha ripreso quella nata per il Comunale di Modena nel 2003. Tradizionale l’impianto ma senza i fasti del palazzo di Pechino, per uno stile registico che non ha voluto provocare bensì focalizzare l’attenzione degli spettatori sulle “pieghe del tessuto armonico”, come le ha definite lo stesso Frigeni nelle note di regia.

Impressioni musicali che in effetti nell’ultimo melodramma pucciniano hanno un sostanziale spessore, caratterizzato dal “filo rosso” dell’inquietudine, specchio sonoro del tentativo di trasformare l’algida Principessa in una donna innamorata. Efficace in questo senso la direzione di Carlo Goldstein sull’Orchestra I Pomeriggi Musicali e anche il coro, preparato dal cremonese Diego Maccagnola, non ha disatteso le aspettative. Fra le voci spicca il soprano Maria Teresa Leva nel ruolo di Liù. Turandot sarà nuovamente in scena al Ponchielli domenica alle 15.30.

Federica Priori

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