Aggressione sul treno, i sindacati insorgono: 'Serve maggior sicurezza'
Dura presa di posizione dei sindacati del personale ferroviario e della polizia in merito all’aggressione verificatasi oggi sul treno fermo in stazione a Cremona. “Questi sono i risultati dell’aver dimezzato gli organici della polfer” attacca Gianluca Epicoco, segretario provinciale del Sap. “Ormai ci sono solo sei persone in servizio presso la stazione, il che significa una media di due agenti per turno. Senza contare malattie, congedi e ferie. Con questi numeri non è possibile garantire un servizio ottimale”.
Secondo il sindacalista, “se la stazione non è presidiata da gente in divisa tutto il giorno, è chiaro che diventa difficile garantire un servizio idoneo, ma anche scoraggiare eventuali malviventi. Chi ci rimette sono poi i cittadini”.
C’è poi il problema della videosorveglianza, che è presente solo all’esterno della stazione. “Sono anni che diciamo che la stazione va dotata di un sistema di telecamere efficienti anche all’interno, ma non vengono fatti i necessari investimenti” continua Epicoco. “Ogni binario dovrebbe avere la sua telecamera, per garantire un servizio ottimale di sicurezza”.
Parole dure anche da Luciano Siani, responsabile dell’Rsu per il sindacato Orsa Ferrovie e membro di Orsa nazionale. “Come sindacato ci battiamo da tempo e con forza sul problema della sicurezza sui treni. Una sicurezza che se manca a noi che lavoriamo sul treno, manca anche per il cittadino che usufruisce del servizio. Episodi come quello di oggi non sono più casi sporadici, ma una situazione di ordine pubblico. Accadono sempre più spesso e interessano tutte le linee della Lombardia”.
A questo proposito il sindacato chiede “che ci siano maggiori controlli. Noi lavoratori ci troviamo ad affrontare ogni giorno situazioni di ogni sorta: gente ubriaca, gente senza biglietto, persone aggressive… Ma lavorare così è un pericolo costante”.
Laura Bosio