Cronaca

Medaglia d'oro ai vdf, Conapo: 'Chiediamo parità di trattamento'

Il primo dicembre prossimo a Roma, presso la  sede delle Scuole Centrali Antincendi dei Vigili del fuoco, il  Presidente della Repubblica Sergio Mattarella conferirà la medaglia  d’oro alla bandiera dei Vigili del Fuoco “anche e soprattutto per il  grande lavoro fatto durante il terremoto”.  L’annuncio è stato fatto  lo scorso 29 ottobre dal sottosegretario all’Interno Giampiero Bocci  durante una visita nelle zone terremotate, presso il Comando  provinciale dei vigili del fuoco di Ascoli Piceno.

Non si è fatta attendere la reazione del sindacato Conapo che in  queste dichiarazioni ha scorto l’ennesima beffa per i vigili del fuoco  che da anni attendono i dovuti riconoscimenti.

“Siamo di fronte all’ennesimo umiliante paradosso di uno Stato che con una mano ci riconosce le più alte onorificenze e con l’altra continua  a trattare i nostri vigili del fuoco come un corpo di serie B, con retribuzioni di trecento euro ogni mese inferiori agli altri corpi  preposti alla sicurezza pubblica e privandoli di importanti istituti  previdenziali che tutti gli altri corpi hanno a compensazione dei  gravosi servizi operativi” ha denunciato Giorgio Folleghi segretario  Conapo di Cremona.

E il sindacato dei pompieri lancia una provocazione direttamente al  presidente del consiglio: “lo Stato da decenni ci tratta come carne da  macello e sistematicamente rinvia a chissà quando la soluzione della  sperequazione con gli altri corpi, abbiamo già provato a fare acquisti  con le numerose medaglie che già abbiamo ma nessuno ce le ha  accettate, ora ce ne danno una in più invece di riconoscerci quanto  dovuto? Renzi si decida  a darci pari dignità retributiva e  pensionistica tra corpi dello stato invece di abbracciarci nelle  emergenze e calamità quando gli serve la nostra immagine di  soccorritori”.

“E’ evidente a tutti gli italiani che i vigili del fuoco non chiedono  nessun privilegio ma solo la parità di trattamento, non vogliono un  centesimo in piu’ degli altri corpi – aggiunge il segretario generale  del Conapo Antonio Brizzi – continuiamo a ricevere medaglie,  attestazioni, lodi e soprattutto le dimostrazioni di affetto dei  cittadini ma nessuna vera attenzione politica per recuperare la  differenza con gli altri corpi. Anche il ministro dell’interno Alfano  tace di fronte a questa situazione di figli e figliastri tra polizia e  vigili del fuoco entrambi dipendenti dallo stesso ministero, quello  dell’interno. E il premier Renzi, nonostante i suoi abbracci pubblici  ai vigili del fuoco durante il terremoto, non ha messo un solo  centesimo nella legge di bilancio destinato specificatamente a  recuperare il divario con gli altri corpi e questo lo consideriamo un  affronto. Chiediamo inoltre piu’ assunzioni di vigili del fuoco, ne  mancano 3 mila dai 32 mila previsti e le continue emergenze ne  dimostrano la necessità”.

I Vigili del Fuoco del Conapo si dicono “stanchi di essere presi a  pesci in faccia” e invitano governo e parlamento a maggiore attenzione  nella legge di bilancio ora in discussione. “Chiediamo risposte  concrete con uno specifico fondo destinato a risolvere la  sperequazione retributiva  e pensionistica con gli altri corpi” è  l’appello che il Conapo chiede giunga sino al Presidente della  Repubblica Sergio Mattarella il quale durante la consegna della  medaglia d’oro “deve sapere anche i motivi del diffuso malessere dei  vigili del fuoco”.

Questi e altri argomenti sono stati trattati proprio a Cremona, nei  giorni scorsi, in occasione dell’assemblea annuale della sezione  provinciale tenutasi presso i locali della sede VV.F. cittadina.

Nell’occasione era presente proprio il segretario nazionale Antonio  Brizzi che, con alcuni suoi collaboratori della segreteria generale,  durante la riunione ha snocciolato numeri e riferimenti normativi che  evidenziano una disparità di trattamento ingiustificato tra due corpi,  Vigili del Fuoco e Polizia di Stato, che appartengono allo stesso  ministero.

“La sperequazione va ad incidere conseguentemente anche sul trattamento  previdenziale, tutto questo va avanti da trent’anni e non riusciamo a  capire il motivo di tanta indifferenza nei nostri confronti, basta  pacche sulle spalle o abbracci mediatici a margine delle tragedie  nazionali, non chiediamo un euro in più ma siamo convinti che non  valiamo un euro in meno degli altri” dichiara la compagine cremonese di Conapo.

“Ora vogliamo capire il perché, il nostro corpo debba servire solo a  fare propaganda per i politici di turno che, puntualmente,  disattendono tutte le promesse che fanno e mortificano sempre di più  una categoria che ha dimostrato e dimostra, di essere fondamentale per  il soccorso e la sicurezza nel paese. L’assemblea ci ha dato la possibilità di confrontarci anche su  problematiche locali, una su tutte la carenza strutturale di  personale, una pianta organica che, a nostro parere, è carente di una  sede distaccata nella zona piadenese- casalasca, dove ora è presente  un distaccamento volontario, praticamente inattivo, dovrebbe esserci  una sede permanente, i numeri a giustificarla ci sono, la distanza dal  capoluogo, un serbatoio di eventi che sfiora i 500 interventi l’anno e  la presenza di realtà produttive importanti, solo un intervento della  politica può risolvere il problema, ma anche questo argomento non  trova la giusta attenzione creando di fatto, in provincia, la serie A  e la serie B del soccorso.

Il 4 dicembre, Santa Barbara, patrona dei vigili del Fuoco è per noi  un momento di bilanci, sapremo in quei giorni quali saranno le  manifestazioni di protesta da mettere in campo prima dell’approvazione  della legge di bilancio, nel frattempo, oltre all’appello rivolto al  Presidente della Repubblica ne rivolgiamo uno ai politici locali, se  ci siete battete un colpo, non lasciate cadere inascoltato il nostro  grido d’allarme”.

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