Cronaca

Treni, ipotesi rincaro del 5% sui biglietti per pagare vigilanti privati a bordo

Giusto il tempo di assaporare una buona notizia, ed ecco apparirne il retrogusto amaro: dopo una fase sperimentale al via da metà novembre a Natale, potrebbero salire sui treni lombardi trecento vigilantes, con un conseguente aumento della sicurezza ma anche un immediato rincaro del 5% dei prezzi dei biglietti. Un’ipotesi che interessa anche i moltissimi pendolari cremonesi che ogni giorno affollano i vagoni della tratta Mantova-Milano.
La notizia arriva dall’assessorato regionale alle Infrastrutture e Mobilità, che notifica come dal 15/11 saliranno in carrozza una trentina di guardie armate sulla tratta ferroviaria Bergamo-Milano, personale formato da specifici corsi organizzati dalla Prefettura. Qualora la fase sperimentale dovesse rivelarsi positiva, il Consiglio Regionale autorizzerebbe entro fine anno l’ingresso sui convogli di Trenord di trecento guardie a partire dal 2017, con un relativo ritocco all’insù delle tariffe a carico dei pendolari. L’assessore regionale Alessandro Sorte si dice convinto che i cittadini, in virtù di una maggiore sicurezza, accoglieranno il sacrificio senza problemi, una tesi su cui è discorde il segretario regionale del PD Alessandro Alfieri, che interpellato dalle testate nazionali ha recentemente dichiarato: «Sono mesi che si scaricano le responsabilità della mala gestione del servizio ferroviario sugli altri, se l’intenzione è quella di aumentare il costo dei biglietti lo si dica chiaramente». La decisione in merito al prezzo di ticket e abbonamenti sarà in discussione al Pirellone entro fine anno, in caso il rincaro sarebbe sancito da un emendamento alla legge di bilancio regionale. Non si è ancora espresso al riguardo il Comitato “InOrario” formato dai pendolari della tratta Mantova-Cremona-Milano, ma c’è da supporre che qualcuno potrebbe obiettare che la sicurezza dovrebbe essere un diritto invece di un extra, sopratutto su una linea ferroviaria già vessata da continui disservizi.

M5S e Partito Democratico hanno depositato un question time sul caso dei rincari delle tariffe del trasporto pubblico.

Iolanda Nanni, capogruppo del M5S Lombardia e prima firmataria dell’atto, dice: “No tassativo all’aumento dei biglietti dei treni, le tariffe sono già state aumentate da Maroni nel 2015, ma il servizio ferroviario invece di migliorare è peggiorato. Se l’Assessore ai trasporti non avesse sprecato 7 milioni di euro per finti vigilantes, ora ci sarebbero i soldi per mettere in sicurezza il trasporto pubblico locale senza mettere di nuovo le mani nelle tasche dei lombardi”.

Jacopo Scandella, consigliere regionale del Partito Democratico, dichiara: “Sicurezza e rinnovo del materiale rotabile sono le priorità. Occorrono investimenti consistenti e piani concreti e credibili. Non si può parlare di aumenti di tariffe prima di aver chiarito questi aspetti: non è questo quello che chiedono i pendolari”.

© Riproduzione riservata
Tag
Caricamento prossimi articoli in corso...