Cronaca

Si amplia lo scontro su via Brescia, Alloni: 'Regione incoerente'

Si allarga il terreno dello scontro sul sottopasso di via Brescia, ‘tormentone’ dall’inizio del mandato Galimberti, da quando cioè la nuova maggioranza succeduta a Perri decise di modificarne l’utilizzo facendolo diventare a senso unico di marcia per le auto e per metà ciclopedonale. Oggi è il consigliere regionale del Pd Agostino Alloni a dare man forte alla giunta del capoluogo, dopo la diffusione, ad opera del consigliere di minoranza Federico Fasani, della lettera della Direzione generale Infrastrutture e Mobilità regionale del 25 luglio scorso, che quantificava in 522mila euro la somma che il Comune di Cremona deve restituire alla Regione per difformità nelle opere eseguite.

“La decisione – afferma Alloni in una nota –  di Regione Lombardia di chiedere la restituzione di una parte del finanziamento già erogato al Comune di Cremona per l’eliminazione dei tre passaggi a livello è incoerente. Da una parte si penalizza l’amministrazione che ha raggiunto tutti gli obiettivi prefissati dal bando, in particolare su via Brescia: con la rimozione del passaggio a livello si sono eliminate le code ed è migliorata la sicurezza, creando una pista ciclabile pedonale, e al tempo stesso la fruibilità del traffico del quartiere. Di contro lo si premia, insieme ad altri soli 21 Comuni lombardi, con il bando POR-FESR per la realizzazione di quattro nuove piste ciclabili, in cui una contiene proprio una pista ciclabile lungo via Brescia da Cremona Solidale a Piazza Libertà (Porta Venezia) passando proprio dal sottopasso”.

Alloni sottolinea poi il valore di decisione politica e collegiale (non di un solo assessore) nella scelta di modificare il progetto viabilistico iniziale: “Ricordo che il tema della viabilità è in capo al Sindaco e quindi ha fatto bene Galimberti a scegliere una diversa viabilità nel tratto del sottopasso per motivi di sicurezza. Ho seguito la vicenda da lontano ma sempre in contatto con la giunta Galimberti – conclude Alloni – non posso non notare uno strano ed inedito silenzio da parte del collega Malvezzi verso la sua città, ci sarebbe da chiedersi il perché”.

Fasani però, nei suoi ultimi interventi sul tema, ricorda che se proprio il doppio senso di marcia veicolare non era considerato sicuro, la giunta Galimberti avrebbe avuto il tempo di modificare il progetto esecutivo, l’ultimo stadio prima della partenza del cantiere, nell’estate 2014. “La prima versione del progetto, risalente addirittura alla giunta Corada e che aveva già ricevuto un avvallo tecnico dalla Regione, prevedeva addirittura la chiusura al traffico di via Brescia”, ricorda Fasani. “Stante la non fattibilità economica di una maggiore profondità del sottopasso, si sarebbe potuta scegliere quella strada. Invece no: la scelta tutta politica e non tecnica, della giunta Galimberti ha cambiato le carte in tavola esponendo il Comune alle critiche della Regione che su quell’opera ha investito oltre tre milioni”.

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