Cronaca

Ecosistema scuola: Cremona al 24esimo posto, perde 3 posizioni

Ma le scuole cittadine sono quinte a livello nazionale per "buone pratiche" adottate, quali la raccolta differenziata negli edifici e piedibus.

La scuola media Vida, uno degli edifici scolastici su cui è dovuto intervenire di recente il Comune per distacchi di intonaco

Edifici scolastici sotto i riflettori. L’indagine annuale Ecosistema Scuola 2016, il Rapporto che ogni anno Legambiente redige per fare il punto sullo stato di salute delle scuole italiane, mette in luce una situazione a macchia di leopardo in Lombardia. Quasi tutti i Comuni capoluogo hanno partecipato allo studio, ottenendo risultati anche molto diversi dagli anni passati: nella top ten italiana rientra solo Bergamo al 5º posto (nel 2015 i dati erano incompleti); seguono nella parte più alta Brescia, che perde tre posizioni e si classifica 12^ e Sondrio 14^; Cremona (24º posto), Lecco (25º), Mantova (29º), Milano (32º), Varese (33º), Monza (35º) e Pavia (43º) in zona intermedia, mentre in coda chiude Como (67º).

Cremona guadagna però un ottimo quinto posto nella classifica celle “buone pratiche”, che tiene conto dei dati relativi alle pratiche ecocompatibili. I parametri sono relativi a: disponibilità del servizio di scuolabus, attivazione piedibus, biblioteche per ragazzi, finanziamenti per attività educative delle scuole e progetti rivolti agli under 14, sicurezza urbana nelle aree esterne agli edifici scolastici, mense scolastiche e pasti biologici, raccolta differenziata, fonti di energia rinnovabile negli edifici scolastici.

55esima, invece, su 84 comuni che hanno risposto al questionario di Legambiente, per quanto riguarda l’esposizione delle scuole a fattorie di rischio quali: fonti elettromagnetiche, radon, amianto, alte e basse frequenze. La classifica mette in ordine crescente i capoluoghi da quello con maggiori fonti di rischio a quello con minori).

“In Lombardia – si legge nel Rapporto –  le amministrazioni investono molto in progetti educativi e in iniziative rivolte agli under 14, soprattutto Milano, Bergamo, Brescia e Cremona. Relativamente al rischio ambientale il 90% dei Comuni lombardi ha effettuato monitoraggi sulla presenza di amianto: nell’11% degli edifici sono stati certificati casi di presenza amianto e nell’1,4% casi sospetti, solo il 7,1% degli edifici hanno visto azioni di bonifica. Cremona, Lecco e Milano sono i più impegnati su questo fronte, soprattutto riguardo a coperture, pavimentazioni e tubature”.

“La vera grande opera che necessita il nostro paese è la riqualificazione edilizia delle scuole. La nostra regione ha un patrimonio scolastico tra i più vecchi in Italia – ricorda Luca Petitto, responsabile scuole di Legambiente Lombardia – circa l’80% degli istituti è stato costruito prima del 1974, solo il 3% negli ultimi 25 anni e sono molti gli edifici che necessitano ogni anno di manutenzione urgente e sono privi di certificazioni importanti, come quella di idoneità statica e di agibilità. Le strutture sono insicure, sprecano energia e pertanto sono poco adatte ad ospitare degli studenti. Il dossier di Legambiente mostra anche esempi virtuosi che possono aiutare i comuni lombardi e il governo regionale a pianificare una progettazione degli interventi in modo intelligente. La sicurezza e la salute di studenti, insegnanti e lavoratori del mondo della scuola non vanno messe in secondo piano.”

Nonostante la vetustà degli edifici, ad oggi sono state eseguite indagini diagnostiche soltanto dei solai sul 21% degli edifici (rispetto al 15% della media nazionale), ma c’è una bella fetta del patrimonio edilizio scolastico, il 55%, che necessita ancora di manutenzione urgente. A questo dato viene associato anche quello relativo alle certificazioni: poco più del 50% ha quelle di collaudo statico, di agibilità e di idoneità statica, solo il 26% quella di prevenzione incendi, tutti dati che risultano sotto la media nazionale. Malgrado la Lombardia rientri in area a rischio sismico medio, solo nel 9% degli edifici sono state eseguite le verifiche di vulnerabilità sismica.

A fronte di ciò la Lombardia è una di quelle regioni che ha stanziato più fondi per la messa in sicurezza e manutenzione: basti pensare che in media per ciascun edificio sono stati stanziati €121.346 per la manutenzione straordinaria, una somma almeno tre volte superiore alla media nazionale.

Non meno preoccupante è il dato riguardante il rischio ambientale il 90% dei Comuni lombardi ha effettuato monitoraggi sulla presenza di amianto: nell’11% degli edifici sono stati certificati casi di presenza amianto e nell’1,5% casi sospetti, solo il 7% degli edifici hanno visto azioni di bonifica. Cremona, Lecco e Milano sono i più impegnati su questo fronte, soprattutto riguardo a coperture, pavimentazioni e tubature. Comuni impegnati anche sul fronte radon (30%), con il 2% di casi certificati e meno dell’1% in cui si sono svolte azioni di bonifica. Le situazioni di inquinamento outdoor riguardano il 9% degli edifici tra 1 e 5 km da una discarica e il 2% a meno di un km da industrie.

Solo il 6% degli edifici utilizza energie rinnovabili, prevalentemente solare fotovoltaico (73%), con una piccola percentuale che proviene da impianti geotermici o pompe di calore (5%). La produzione di energia da rinnovabili copre ben il 64% dei consumi degli edifici scolastici in cui sono presenti gli impianti (49% il dato nazionale). A Bergamo, Brescia e Sondrio le scuole hanno prevalentemente impianti utili per la produzione di acqua calda, mentre a Milano abbiamo 2 scuole servite da impianti geotermici.

Sul fronte dei servizi mancano incentivi da parte dei comuni per migliorare la mobilità per recarsi a scuola: solo il 9% delle scuole lombarde usufruisce di un servizio pedibus e il 8% può contare su piste ciclabili nell’area antistante; soltanto l’1,5% degli istituti rientra in zone a traffico limitato, il 15% in zone 30 e il 24% ha attraversamenti pedonali dedicati, che possano garantire una maggior sicurezza e qualità dello spostamento casa-scuola. “In una regione che quotidianamente affronta il problema dello smog – sottolinea Luca Petitto – questi dati rimarcano ancora una volta che il mezzo privilegiato per recarsi a scuola resta l’automobile. I Comuni dovrebbero fare di più per incentivare una mobilità più sostenibile garantendo che le aree adiacenti alle scuole siano più a misura di bambino”.

In Lombardia le amministrazioni investono molto in progetti educativi e in iniziative rivolte agli under 14, soprattutto Milano, Bergamo, Brescia e Cremona. Nelle mense scolastiche, prevalentemente di Varese e Bergamo, si servono pasti bio e prodotti IGP e DOP, si privilegiano prodotti a Km 0, viene raccolto il cibo inutilizzato per destinarlo alle organizzazioni no profit e vengono creati bandi di appalto per il servizio mensa che richiedono la stagionalità degli alimenti. Infine, sul fronte tecnologico e dell’innovazione, la Lombardia si rivela tra le regioni più all’avanguardia: le scuole con reti wifi sono il 70% mentre meno di una su dieci presenta reti completamente cablate.

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