Il vescovo nei paesi colpiti dal sisma porta il sostegno della Chiesa cremonese
Nella giornata di lunedì 31 ottobre il vescovo di Cremona, mons. Antonio Napolioni, insieme al team di Caritas Cremonese composto dal vicedirettore Cristiano Beltrami e l’operatore Sebastiano Auteri, ha portato nell’arcidiocesi di Camerino-S. Severino Marche, sua terra d’origine, la vicinanza e il sostegno della Chiesa cremonese.
Diverse le tappe della giornata marchigiana, toccando alcuni dei luoghi più colpiti dal sisma.
Naturalmente non è mancato l’incontro con l’arcivescovo di Camerino-S. Severino Marche, mons. Francesco Giovanni Brugnaro. Insieme a lui la delegazione cremonese ha sostato in una frazione di S. Ginesio (Mc), presso la parrocchia di Pian di Pieca, di cui è parroco don Luigi Verolini, vicario per la Pastorale e direttore della Caritas locale. Qui l’incontro con i preti anziani, per i quali si sta valutando una adeguata sistemazione.
La giornata, nella quale mons. Napolioni ha anche avuto modo di incontrare i propri famigliari e fare una sosta al cimitero dove sono sepolti i genitori, è stata contrassegnata dalla consegna di una fornitura di indumenti per rispondere alle necessità di primo aiuto. Una attenzione davvero molto apprezzata. Nello specifico il primo carico di aiuti cremonesi comprendeva un centinaio di giacconi, tute e calze, indumenti intimi. Materiale che è stato consegnato alla Croce Rossa Italiana presso il campo base di Camerino, allestito presso gli impianti sportivi.
Diverse centinaia le persone che qui sono accolte, anche se il numero sta gradualmente diminuendo a motivo dei trasferimenti sulla costa o per la possibilità di sistemazioni autonome. In questa cittadina, infatti, la zona rossa non coincide solo con il centro storico, ma comprende anche i borghi: solo i quartieri più recenti non sono inseriti nella zona off-limits.
Il vescovo Napolioni ha fatto poi tappa presso il monastero della Clarisse di S. Severino, nel quale è ospitata la comunità di Camerino, il cui monastero è stato gravemente lesionato. Anche la struttura di S. Severino, comunque, ha subito diversi danni a seguito delle ultimi forti scosse, tanto che le monache possono usufruire solo del piano terreno.
A S. Severino non è mancata ovviamente neppure una visita alla parrocchia di San Severino Vescovo, di cui mons. Napolioni era parroco sino all’elezione episcopale. Tanti gli incontri, all’insegna dell’amicizia, condividendo i timori e le angosce di queste giornate in cui il terremoto continua a farsi sentire.
La delegazione diocesana, che ha incontrato anche il sindaco di S. Severino Marche, Rosa Piermattei, ha portato alle comunità dell’arcidiocesi di Camerino-S. Severino Marche colpite dal sisma non solo l’attenzione e vicinanza tra Chiese sorelle, ma un primo segno concreto di solidarietà che sarà concretizzato nelle prossime settimane attraverso uno specifico progetto di sostegno socio-economico, in particole a favore delle fasce più deboli – minori e anziani – per le quali si ipotizzano iniziative di prossimità che aiutino a ricostruire appartenenza e identità.
Intanto rimane attiva la possibilità di esprimere la propria generosità nei confronti delle popolazioni terremotate del Centro Italia attraverso i seguenti canali di Caritas Cremonese:
• conto corrente postale n. 68 411 503 intestato a Fondazione San Facio onlus
• conto corrente bancario intestato a Fondazione San Facio onlus presso Banca di Piacenza (Via Dante 126 – Cremona): IT 57 H 05156 11400 000540005161
• uffici di Caritas Cremonese (via Stenico 2/b – tel. 0372-35063)
Una ulteriore occasione sarà la cena benefica a base di pasta all’amatriciana in programma la sera di sabato 5 novembre presso la Casa dell’Accoglienza di Cremona (iscrizioni entro il 3 novembre).