Cronaca

Luce pubblica: ok solo 40% dei pali, Comune riscatta la rete e Aem 'perde' un pezzo

L'anno prossimo sarà individuato un nuovo gestore per la rete dell'illuminazione cittadina, semafori inclusi e l'Aem perde un altro tassello della sua presenza nei servizi pubblici. Il Comune sta affidando una perizia per stabilire il valore della rete. Poi individuerà il privato che farà gli investimenti.

Dopo il ‘no grazie’ al progetto di illuminazione pubblica proposto da A2A, il Comune prende in carico la rete di proprietà Aem e, attraverso una delibera di giunta, decide di effettuare la perizia per quantificarne il valore. L’argomento è stato portato dall’assessore Alessia Manfredini e prelude al riscatto di pali della luce, lampade, semafori e quant’altro illumina le strade cittadine. Una rete che mostra tanti segni dell’età: nonostante alcune sistemazioni siano state fatte (Corso Campi e Garibaldi, ad esempio) attualmente solo il 39% dei pali si presenta in buone condizioni, il 18% è da sostituire, un altro 16% necessita di manutenzione urgente. Numeri questi, che la stessa Manfredini ha fornito in commissione Bilancio all’inizio di ottobre. In quella stessa sede venivano date anche altre cifre, che danno la dimensione dell’importanza dell’investimento previsto: 9.495 sono i pali, 13.936 le lampade, 201 i quadri di alimentazione, 1.855 le funi di testa, che insieme ad una “torre faro” sono di proprietà di Aem Spa; una minoranza (101 pali prevalentemente  a Cavatigozzi) appartengono invece ad Enel Sole. Il Comune li intende riscattare tutti e la perizia darà conto della cifra da sborsare. D’altra parte alleggerire la municipalizzata di questo ramo era uno degli strumenti per il risanamento del bilancio Aem varato lo scorso maggio.

Come spiega la stessa Manfredini, l’operazione di acquisizione della rete è un passo necessario anche per poter partecipare ai bandi che finanziano l’efficientamento energetico, ad esempio quello previsto dai fondi europei POR-FESR. L’acquisizione della rete comunque, che dovrebbe andare in porto entro la fine dell’anno, è il primo passo per la ricerca del partner privato che effettuerà i lavori. Qui il Comune ha due strade: o la gara pubblica oppure aderire alla convenzione Consip, la società per azioni del Ministero dell’Economia che propone svariati servizi per le p.a tra cui anche la gestione dell’illuminazione pubblica. Molti comuni, soprattutto di piccole dimensioni, hanno aderito già da diversi anni.

“Il tempo non è molto, stiamo accelerando – afferma Manfredini – . Cremona presenta una situazione variegata, con alcuni quartieri bene illuminati ed altri, come il quartiere Po, che necessitano di interventi. Quello che vogliamo è garantire più luce e allo stesso tempo ridurre i consumi energetici, cosa che oggi è possibile”. La tipologia delle lampade illuminanti oggi vede prevalere il sistema a vapori di sodio ad alta pressione (9.400 lampade); seguiti da alogenuri metallici (2.500); vapori di sodio bassa pressione (850), led (866), lampade fluorescenti (230) e infine vapori di mercurio (90). Un lavoro non indifferente è previsto anche per quanto riguarda i 57 impianti semaforici cittadini:  485 sono ad incandescenza e appena 287 a led.

L’affidamento del servizio prevede che il Comune consegua un corrispettivo predeterminato e che il privato aggiudicatario finanzi e realizzi in proprio gli investimenti nella riqualificazione, ristrutturazione ed efficientamento delle infrastrutture e dei punti luminosi con relativa manutenzione straordinaria

g.biagi

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